Il Corpo della Guardia di Finanza, quale polizia del mare nazionale, ha la responsabilità del presidio di prima linea delle acque territoriali italiane.
In Calabria dove, sotto l’egida del Comando Regionale di Catanzaro, agisce la risorsa specializzata costituita dal Reparto Operativo Aeronavale (R.O.A.N.) di Vibo Valentia, articolato lungo tutta la costa regionale sui diversi presidi della Stazione Navale di Vibo Marina e rinforzato dalla componente degli elicotteri della Sezione Aerea di Lamezia Terme, opera, un dispositivo permanente e unitario di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti in generale e in particolare a quello di migranti, rinforzato da unità navali e aeree appartenenti alla componente alturiera del Corpo, del Comando Operativo Aeronavale (C.O.A.N) di Pomezia che, tramite il Gruppo Aeronavale (G.A.N.) di Taranto, integra efficacemente in alto mare, la sorveglianza costiera.
Il 24 maggio un velivolo della Guardia di Finanza del Coan in missione di controllo avanzato sul mare Jonio, aveva allertato il dispositivo di sorveglianza, segnalando una imbarcazione a vela in navigazione verso le coste nazionali che, a un esame sommario, poteva sembrare regolare ma in base all’esperienza dei finanzieri appariva, invece, sospetta.
Tre unità navali della Guardia di Finanza, due del ROAN di Vibo Valentia e una del Gruppo Aeronavale di Taranto, hanno preso il mare nella serata del 24 e dopo aver individuato il natante, un monoalbero di 13 metri, lo hanno, quindi, intercettato alle 04:00 del mattino del 25 maggio, a 10 miglia da Capo Rizzuto.
La barca a vela, una volta entrata nelle acque territoriali italiane, tentava evidentemente, con il favore della notte, di raggiungere inosservata la costa, con l’intenzione di incagliarsi nei bassi fondali, e consentire lo sbarco indisturbato di migranti e la fuga degli scafisti.
I finanzieri hanno trovato a bordo, stipati sottocoperta, 52 migranti, tutti adulti maschi di origine pakistana e al timone due cittadini russi, sospetti scafisti.
I militari hanno preso in custodia i russi e condotto sotto scorta la barca a vela al porto di Crotone, per le operazioni di identificazione dei migranti e il loro trasferimento al Centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto.
Dalle prime informazioni sarebbero partiti il 17 maggio da Bodrum in Turchia e tutta la navigazione è stata condotta in modo da raggiungere l’Italia nell’arco notturno del fine settimana, con l’evidente speranza di trovare meno controlli e portare a termine senza problemi il traffico.
I finanzieri operanti hanno, quindi, arrestato i due sospetti scafisti e sequestrato l’imbarcazione.
L’attività della Guardia di Finanza nel contrasto al traffico di migranti ha lo scopo di interrompere le attività illecite e di colpire coloro, che, traendone ingente lucro, gestiscono e organizzano criminalmente l’ingresso clandestino di stranieri nel territorio nazionale e comunitario.
Ogni risultato positivo in questo ambito può, quindi, contribuire non solo a punire i materiali responsabili del singolo atto criminale, ma a disincentivare e rendere meno conveniente il traffico stesso.