All’iniziativa presenti il segretario generale aggiunto Cisl Sbarra e il segretario generale della Usr Cisl Calabria Russo. Oltre trecento persone mobilitare e centinaia di sacchetti di immondizia raccolti. Il bilancio che arriva dalla prima edizione della Fai Cisl per la cura dell’Ambiente a Lorica è entusiasmante. Un evento promosso da Fai Cisl nazionale che in Calabria ha portato nel cuore del Parco nazionale della Sila alla mobilitazione di giovani, giovanissimi che accanto a volontari, attivisti dell’organizzazione sindacale ma anche a semplici cittadini. Tutti assieme coinvolti per rendere più vivibile un’area così suggestiva sotto il profilo paesaggistico e naturale e mandare un segnale diretto e vivo che esiste un’altra Calabria. Sotto l’insegna della Fai Cisl l’iniziativa ha preso il via domenica mattina quando in centinaia hanno accolto l’appello lanciato dalla Federazione e con guanti e sacchetti in mano – nonostante le avverse condizioni atmosferiche – hanno ripulito la sponda del lago Arvo da ogni genere di rifiuti. Le operazioni di pulizia hanno preso il via subito dopo l’incontro con la stampa concluso dal segretario generale aggiunto della Cisl Luigi Sbarra. All’appuntamento c’erano anche il segretario generale della Usr Cisl Calabria Tonino Russo, Vincenzo Conso presidente della Fondazione Fai Cisl-studi e ricerche, Beatrice Carelli del Parco della Sila, il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone, il commissario di Calabria Verde Aloisio Mariggiò, l’assessore regionale al Lavoro Angela Robbe. E a fare gli onori di casa all’evento il segretario generale di Fai Cisl Michele Sapia. “Da Lorica è partito un messaggio importante – afferma – che per tutelare l’ambiente bisogna valorizzare e sostenere il presidio umano, e dire basta all’abbandono delle aree interne della Calabria perché rappresentano un valore aggiunto per la nostra regione e una seria possibilità di rilancio dell’occupazione e dello sviluppo socio-economico dell’intera Calabria. La nostra regione è ricca di bellezze che necessitano di tutela e di valorizzazione”. “Per questo rivendichiamo – aggiunge – politiche lungimiranti che mettano in piedi strategie di recupero delle zone interne attraverso interventi che contrastino fenomeni di abbandono del territorio e di fuga del capitale umano”. “La Calabria su questi temi ha bisogno di altro – conclude – rispetto a politiche di corto respiro. Partendo da un vero ricambio generazionale che creda nel patrimonio paesaggistico, naturale e turistico che esiste nei nostri territori”.