A causa dell’eccessivo prelievo effettuato negli anni da parte di pescatori professionali e ricreativi, si è reso necessario adottare questa misura di tutela nel periodo di riproduzione di questa specie che, sebbene in grado di adattarsi a vari tipi di condizioni ambientali, non riesce a sostenere il costante prelievo necessario a soddisfare la richiesta del mercato.
Ma, sebbene la norma di riferimento sia in vigore da oltre vent’anni, non mancano le violazioni da parte dei pescatori locali. L’ultimo ad essere stato “pizzicato” è un cittadino crotonese, sorpreso a catturare questa specie di echinodermi nelle acque antistanti la città pitagorica.
Il militari della Capitaneria di porto, dopo aver generalizzato il trasgressore, hanno provveduto ad elevare nei suoi confronti una pesante sanzione da 4.000 euro ed a porre sotto sequestro il prodotto illecitamente prelevato.
I ricci catturati, ancora vivi, sono stati immediatamente rigettati in mare.
L’attività di vigilanza della Capitaneria di porto proseguirà nei prossimi giorni anche presso gli esercizi commerciali del compartimento marittimo, considerato il fatto che ad essere vietata non è solo la pesca del riccio di mare, ma anche la sua detenzione e commercializzazione.