I Carabinieri forestali hanno accertato nei giorni scorsi la presenza di acque maleodoranti in un canale di scolo nel territorio di Rocca di Neto. I controlli effettuati unitamente a personale dell’ARPACAL hanno evidenziato la rottura della condotta dei reflui di un’attività produttiva. L’autorizzazione allo scarico, inoltre, era scaduta. L’amministratore titolare dell’attività è stato deferito all’Autorità giudiziaria.
Nel corso di controlli eseguiti nel territorio i militari della stazione CC forestale Santa Severina hanno notato la presenza di acque maleodoranti in un canale di scolo in prossimità della strada statale 107. Il sopralluogo effettuato con l’ausilio dei tecnici ARPACAL ha individuato l’attività produttiva che avrebbe effettuato lo sversamento dei reflui. La condotta del depuratore aziendale era rotta e l’autorizzazione allo scarico era scaduta da oltre dieci anni. Sostanzialmente non era stato chiesto il rinnovo dalla data del primo rilascio avvenuto nel 2001.
I militari intervenuti insieme al personale tecnico dell’ARPACAL del Dipartimento di Crotone hanno impartito le prescrizioni per superare la situazione esistente, così come previsto dalla normativa vigente.
La società avrà 180 giorni di tempo per sanare le irregolarità accertate, soggette comunque a sanzioni rilevanti. L’amministratore dell’attività produttiva, frattanto, è stato deferito alla Procura della Repubblica per violazioni al testo unico ambientale.
L’intervento dei militari dell’Arma è stato volto a tutelare il ciclo dell’acqua, una delle componenti dell’ambiente divenute ormai più fragili, essenziale per il mantenimento della qualità della vita sulla Terra.