L’Istituto comprensivo Crosia Mirto, guidato dal dirigente scolastico Rachele Anna Donnici, ha realizzato un interessante evento formativo e culturale. Gli studenti della scuola organizzatrice si sono ritrovati presso il palateatro comunale “G. Carrisi” di Mirto per la presentazione del libro “Giovanni XVI – l’antipapa calabrese” di Gennaro Mercogliano. Personaggio di spicco della cultura nello Jonio cosentino, scrittore, critico letterario, autore di numerosi libri e saggi, dirigente scolastico emerito, nonché direttore dell’Università popolare di Rossano. L’autore Gennaro Mercogliano nel corso dell’incontro nella cittadina ionica, prendendo spunto dal suo ultimo lavoro di carattere storico ha illustrato il personaggio di Giovanni Filagato, monaco greco di Rossano e discepolo di San Nilo, figura eminente del X secolo alla corte degli Ottoni e consigliere speciale di Teofane, imperatrice del Sacro Romano Impero. L’autore racconta la figura di questo personaggio, una storia di Rossano e dintorni lunga mille anni che abbraccia anche la Germania, che riguarda Roma e arriva fino a Costantinopoli. In viaggio sul Mediterraneo e a nuoto lungo le coste dello Jonio. Giovanni Filagato, dai paramenti arcivescovili al soglio pontificio, dall’umiliazione più atroce alla notte della memoria. Questi sono solo alcuni degli elementi che fanno da sfondo alle vicende del personaggio del libro e che Mercogliano ne ha saputo cogliere gli aspetti essenziali grazie alla sua penna raffinata.
La giornata realizzata a Mirto Crosia, coordinata da Caterina Palmieri, ha rappresentato un importante momento di arricchimento formativo e culturale. L’iniziativa è stata arricchita dalla partecipazione attiva di illustri ospiti. Un parterre d’eccezione: Gianfranco Sapia, Achiropita Mercogliano, docenti presso il Polo liceale di Rossano, don Giuseppe De Simone, vicario episcopale per la Cultura della Diocesi di Rossano – Cariati. Ad aprire i lavori i saluti del dirigente scolastico Rachele Donnici, che ha specificato l’importanza di questo momento culturale intenso, rappresentato dall’esaltazione e dallo studio delle nostre origini. La stessa dirigente ha sottolineato il susseguirsi di attività istruttive da parte della scuola che ella ha il compito di guidare. La dottoressa Donnici ha considerato la scuola crosimirtese come una realtà “glocal”: una scuola europea, quindi globalizzata e al contempo glocalizzata al territorio di appartenenza, cioè, attenta alle “radici”, alla realtà locale in cui opera quotidianamente. Alla dirigente Donnici non sono mancate parole di apprezzamento nei confronti dell’esimio ospite.
L’azione formativa è proseguita intervallando attività strutturate dagli studenti del Polo liceale di Rossano e del Comprensivo di Crosia, fra cui la proiezione del video “Rossano bizantina” del liceo rossanese. La platea è stata deliziata dai momenti musicali a cura del maestro Giuseppe Gualtieri.
Il docente dello scientifico Rossano, Gianfrancesco Sapia si è soffermato sulle vicende avvenute circa mille anni addietro, che apparentemente sembrano distanti ma che se osservate con occhio attento in realtà non appaiono tanto lontane. Nel suo intervento ha usato come spunti di riferimento i colori fra cui il colore porpora e oro, che contraddistinguono l’Impero di Bisanzio. Il professore Sapia ha saputo, letteralmente “giocare” con i colori, offrendo ai giovani studenti numerosi spunti di riflessione, evidenziando, allo stesso tempo che un coacervo di colori è possibile solo quando c’è la passione dello studioso e le capacità dello scrittore, come il professore Mercogliano, di saper trasmetter suo sapere.
Don De Simone ha posto l’attenzione sulla realtà del territorio rossanese che ha dato i natali a diverse personalità di spicco come Cassiodoro e a diversi Papi provenienti dalla Magna Grecia. Giovanni XVI, seguace di San Nilo, nato e vissuto a Rossano rimane ancora oggi un personaggio misterioso. L’evento culturale nel “Carrisi” è stato caratterizzato da un’ampia attenzione da parte dei giovani allievi i quali hanno avuto modo di interloquire con l’autore ponendo una miriade di domande, alle quali lo stesso preside Mercogliano ha risposto puntualmente offrendo numerosi input. L’azione di confronto fra i giovani alunni e gli esperti ha rappresentato la testimonianza più eloquente di come sia possibile e doveroso coniugare una cultura alta e rigorosa, con strumenti accattivanti e più rispondenti alla sensibilità e al linguaggio delle nuove generazioni.
La scuola e il territorio insieme hanno dato dimostrazione di quanto sia preminente e attuale dare spazio alla conoscenza, alla cultura e all’approfondimento di alcune tematiche come quelle relative alla storia locale, soprattutto quando è specchio scintillante e riassunto mirabile di un’intera epoca, nel caso specifico di quella bizantina. “Operazione, questa – per dirla con le parole di Mercogliano -che serve alla civiltà oltre che alla storia”.