Celebrata, in data 31 gennaio, una sobria cerimonia presso il palazzo municipale del comune di Crucoli, alla presenza del Dott. Aldo Lombardo, presidente della terna commissariale del citato Ente, e di una rappresentanza della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Crotone e della Tenenza di Cirò Marina nonché dei vigili urbani dello stesso Comune.
Il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Col. Emilio Fiora, ha consegnato nelle mani del sig. SCALISE Attilio, fratello della vittima, presenti altri familiari, una lettera a lui indirizzata con la quale il Comandante Generale – Generale di Corpo d’Armata Giorgio Toschi – partecipa la vicinanza di tutta la grande famiglia delle Fiamme Gialle, per onorare la memoria del fratello Serafino, “fedele servitore dello Stato”.
Il suo sacrificio, scrive il Comandante Generale, assieme a quello di tanti altri finanzieri caduti nell’adempimento del dovere, costituisce, per tutti noi e per le nuove generazioni che guardano con speranza al futuro, il richiamo più alto al rispetto di quei valori di lealtà, altruismo e responsabilità che sono alla base delle fondamentali regole del vivere civile.
Nella circostanza, il Colonnello Fiora ha ricordato che il Finanziere Scalise Serafino, nato a Crucoli il 26 settembre 1948 e arruolato nel Corpo della Guardia di Finanza il 21 gennaio 1967, è deceduto il 14 gennaio 1969 in località “Giovo/Imbuto del Comune di Garzeno “travolto da una slavina, durante l’esecuzione di un servizio per la repressione del contrabbando”.
Le circostanze dell’incidente si rilevano da un articolo apparso sul periodico delle Fiamme Gialle “Il Finanziere” in data 31 maggio 1969: “dal 15 gennaio scorso, due Finanzieri ed un cane anticontrabbando usciti in perlustrazione dalla caserma del distaccamento del Giovo, a quota 1717 metri, e sorpresi da una tormenta di neve, sono dispersi. Si tratta dei Finanzieri PIRAS Dino, di 26 anni, da Oristano e SCALISE Serafino, di 21 anni, da Cosenza.
Con loro era anche il cane “Foch” GF/433. I due militari, in forza alla Brigata di Garzeno (CO) da cui il distaccamento dipende, ed il cane quasi certamente sono stati investiti, travolti e trascinati a valle da una delle tante slavine precipitate sui fianchi dei monti dell’alta valle di Sant’Iorio.
Alle operazioni di ricerca partecipano due elicotteri, le squadre del SAGF (soccorso alpino della Guardia di Finanza) di Bormio e Chiesa Valmalenco e, con cani antivalanga Finanzieri di Gravedona, Dongo e Garzeno ed alpinisti del CAI di Dongo e del CAI di Lebbo. Ai soccorritori si sono spontaneamente uniti, con slancio ammirevole, moltissimi cittadini di Garzeno praticissimi di quei luoghi.
La zona in cui le ricerche vengono condotte è molto vasta. Le slavine cadute sul fondo valle della montagna che il distaccamento del Giovo sovrasta sono state numerosissime ed è precipitata tanta neve da creare una coltre di circa 50 metri di altezza.
Fino al momento di andare in macchina, dei due Finanzieri dispersi, non è stata trovata alcuna traccia. Le salme dei militari sono state rinvenute il giorno 5 maggio 1969, sepolte sotto uno strato di metri 6,50 di neve. La causa del decesso è dovuta per “asfissia meccanica” prodotta da travolgimento di valanga”.
Le montuose e impervie frontiere dell’Italia settentrionale erano, a quei tempi, presidiate dai finanzieri dei reparti di confine che, come Scalise e Piras, erano originari delle Regioni del sud. Giovani uomini, fra cui moltissimi calabresi i cui sacrifici e la cui forza sono ben rappresentati da una celebre frase che li descriveva:
“vedette insonni del confine, le più sole, le più avanzate, sempre. Perché questo è il comando, il giuramento, il premio”.
La breve cerimonia si è svolta nella sala consiliare del Municipio, nel cui atrio è posta una lapide che ricorda i soldati crucolesi periti in guerra e tutti “coloro che hanno perso la vita servendo la Patria Italia”. Una targa in memoria del Finanziere Scalise è affissa all’esterno del palazzo municipale.