Ancora una volta il Sindaco di Scala Coeli porta il Consiglio Comunale a discutere sull’ampliamento della discarica, ma non lo fa nel merito e secondo le responsabilità che competono al Comune, esprime, invece, una contrarietà all’ampliamento di facciata e di cui si invoca il non interesse pubblico solo per il non accordo con la ditta in merito ad una eventuale compensazione economica in favore dell’ampliamento.
Nulla dice rispetto agli atti in possesso del Suo Comune, né rispetto alle richieste pervenute da parte di altri Enti. Non si esprime, ma lascia che tutto accada e scivoli sulla salute dei cittadini e del territorio.
Eppure, senza avere la presunzione di insegnare niente a nessuno, nell’imminenza del Consiglio Comunale abbiamo sentito il dovere di inviare una nota al Sindaco ed ai Consiglierei Comunali per porre alla loro attenzione alcuni punti nel cui merito avrebbero dovuto deliberare, ma il Sindaco ha pensato bene di decidere di non decidere, di lavarsi le mani e di far fare agli altri Enti delegandone scelte e responsabilità.
Ed allora perché un Sindaco che non tutela il proprio territorio si candida? Solo per avere incorniciato un titolo nel proprio studio o casa, o per arricchire il proprio curriculum? La storia degli uomini si scrive con l’impegno, con le battaglie e le scelte compiute che portano verso il cambiamento ed il miglioramento delle condizioni di vita, essere spettatori del proprio territorio non è quello che si aspetta e che merita la Calabria.
Il Sindaco non ha voluto far esprimere il Consiglio Comunale in sede di conferenza dei servizi, se i terreni oggetto della richiesta di ampliamento della discarica hanno o meno una destinazione urbanistica agricola. Questo ci sembra un’omissione di atti d’ufficio grave, che chiederemo come chiediamo che venga chiarito con le conseguenze e gli effetti di legge.
Il Sindaco non fa esprimere il Consiglio Comunale nemmeno se nel caso dovesse essere provato l’esercizio del vincolo di usi civici, il Comune, titolare delle terre che ne sono gravate e perciò del patrimonio indisponibile del Comune stesso, dovrebbe valutare la possibilità di decidere la sdemanializzazione e il cambio di destinazione d’uso. Si sarebbe dovuto al riguardo dichiarare in maniera esplicita e diretta se vi fosse interesse pubblico alla realizzazione della discarica o meno.
Tanti perché e tanti interrogativi avvolgono questa vicenda. Perché il Comune non ha dichiarato se è disponibile ad attuare la variazione della destinazione urbanistica dell’area?
Il Comune di Scala Coeli non può e non doveva essere superficiale e disattento rispetto al suo territorio ed agli interessi della collettività in quanto anche le sponde dei fiumi e dei torrenti, per un’estensione di mt. 150 dalle rive, sono tutelate con vincolo paesaggistico ed il Comune non può dichiarare che l’area di progetto non ricade in zona vincolata paesaggisticamente ed essere silente rispetto alla richiesta del Ministero dei beni culturali che richiede di specificare la distanza tra l’opera in oggetto e i corsi d’acqua “Carafune Cacciadebiti” e “Vallone Pipino”.
Ci chiediamo perché poca chiarezza ed evidenza di atti pubblici noti, perché si approva un atto deliberativo che non esprimendosi nel merito dell’oggetto della conferenza lascia fuori dalla valutazione della stessa atti fondamentali ed importanti per impedire lo scempio del proprio territorio? Ci pare che non essendosi espresso nel merito il Sindaco abbia voluto favorirne la realizzazione ed allora che lo dica chiaramente e pubblicamente assumendosene le responsabilità politiche ed istituzionali.
Noi faremo la nostra parte per svelare omissioni colpevoli.