Breve estratto dall’introduzione: Le parole delle liriche/poesie/musiche si susseguono fra i righi e gli spazi delle pagine come dentro a uno spartito vagano anime di note destinate al bicchiere di una serata senza vicoli sulla schiuma della Luna. Parole che formano una partitura visiva; sonorità mistiche che producono timbri e guizzi che come zampilli di montagna sbraitano sanguigni la propria voglia per l’arte come liberazione dall’inganno di un’essenza onirica e sagace. Un’opera che ancor prima di nascere sul selciato di un cortile poetico si mostra al chiaroscuro di una vita sdoganata da schemi ritmici costrittivi, partoriti da sguardi che si posano sulle disso
nanze più pungenti del momento, graffiando la mente nell’istante del godimento come ritmo di un armadio che cigola col suo scheletro infiltrato dentro. Fabio Strinati-Italo Truzzi.
PAGINE
Pagine di un libro rotte e semivuote.
Pagine in un respiro di ferro; microscopio
in un cassetto di lettere spiegate,
e in un taccuino rubato, frasi sparse
di pazzi e di poeti.
Pagine dispari alla mercé dei pari:
in disparte, una seggiola vuota
e una stilografica algebrista.
DUALISMO
Natura – benigna
maligna – natura
natura sempre in atto; esistenza,
armonia instabile.
Fabio Strinati – Italo Truzzi.