Secondo i bene informati è stata la prima volta nella storia del comune di Crucoli quando, giovedì 3 gennaio scorso, si è proceduto, su incarico della Commissione Straordinaria che da fine ottobre guida l’Ente, alla demolizione di un capannone abusivo, edificato a suo tempo in una zona demaniale denominata Piano Mulino, a ridosso del fiume Nicà e soggetta a vincolo paesaggistico.
A darne notizia, il dott. Francesco Giacobbe, in rappresentanza della Commissione (composta inoltre dal presidente Vice Prefetto Dott. Aldo Lombardo e dal Vice Prefetto Aggiunto Dott. Salvatore Tedesco) nel corso di un incontro con i giornalisti locali, convocato nel pomeriggio dello stesso giorno presso la sede municipale di via Roma.
Il fabbricato in questione, di proprietà di una pensionata residente nella vicina Cariati e di superfice pari a circa 60mq, era stato individuato e sequestrato dagli uomini della stazione forestale di Cirò nel gennaio del 2015, appunto perché realizzato senza alcuna autorizzazione a costruire e tantomeno di nullaosta paesaggistico ambientale. Per di più il fabbricato ricadeva nel demanio statale, lungo l’argine destro del fiume Nicà e in area a rischio idraulico individuata dal PAI (Piano di assetto idrogeologico) fra le aree storicamente inondate.
Nel marzo del 2016, il Comune aveva intimato alla proprietaria di provvedere a propria cura e spese alla demolizione del fabbricato, costruito in blocchi di cemento poggiati su di una platea di fondazione e non ancora ultimato.
Poche settimane dopo, con Sentenza n. 1018/16 del 06.04.2017, il Tribunale di Crotone Sezione Penale dichiarava la stessa proprietaria colpevole dei reati contestati e nel contempo ordinava la demolizione delle opere abusive.
Ma quasi un anno fa, la Polizia Municipale di Crucoli, verificava personalmente la non ottemperanza all’ordinanza di demolizione e redigeva apposito verbale, acquisito al Protocollo Generale dell’Ente in data 10 gennaio 2018.
Ed in virtù di quanto previsto nel Protocollo di Intesa sottoscritto nel 2016 tra la Procura della Repubblica di Crotone ed il Comune di Crucoli, per l’avvio del Progetto di legalità in materia di acquisizioni e demolizioni di manufatti abusivi, con Delibera della Giunta Municipale n. 20 del 01.02.2018 veniva approvato il Progetto di valutazione tecnico – contabile redatta dal tecnico comunale per l’esecuzione coattiva della demolizione per l’importo complessivo di € 5.473,25 di cui € 4.386,27 per lavori.
Con la stessa delibera veniva inviata a 5 ditte una richiesta di preventivo per la demolizione del fabbricato in oggetto ed il 20 febbraio 2018 la Ditta C.G.S. srls con sede in Crucoli Torretta, presentava un preventivo di spesa pari ad € 3.509,02, praticando uno sconto del 20% sull’importo dei lavori e manifestando quindi la propria disponibilità all’assunzione dei lavori.
Intanto, con una comunicazione protocollata presso l’Ente in data 12 marzo 2018, la donna dichiarava di voler adempiere, a propria cura e spese alla demolizione del manufatto abusivo, oltre a provvedere allo smaltimento del materiale di risulta.
Impegno disatteso, come rilevavano successivi accertamenti effettuati dalla Polizia Municipale, fino ad arrivare ad inizio di quest’anno, allorché la Commissione straordinaria ha dato incarico all’impresa C.G.S. di procedere alla demolizione, con le spese che verranno imputate alla responsabile dell’abuso.
Così giovedì scorso, di buona mattina, sul posto, alla presenza dei proprietari, si sono presentati assieme al mezzo meccanico, i Carabinieri di Torretta, i Carabinieri Forestali di Cirò, la Polizia Municipale, il tecnico comunale, arch. Pietro Panza ed il dott. Giacobbe.
E tramite un comunicato diffuso in serata, la Regione Carabinieri Forestale Calabria – Gruppo di Crotone – ha tenuto a ribadire come continui “a dare i suoi frutti la convenzione sottoscritta dalla Procura della Repubblica e dalle Amministrazioni comunali, tesa a demolire gli immobili abusivi. La demolizione si aggiunge alle altre già realizzate nel territorio della provincia di Crotone nel corso dell’anno appena passato, dando un segno concreto della volontà delle Amministrazioni pubbliche di tutelare il territorio contro gli abusi, per contenere il consumo di suolo e prevenire il dissesto idrogeologico.”