Il Corpo della che dallo scorso anno ha visto riconosciuto il ruolo di polizia del mare nazionale, affiancando ai propri compiti tradizionali, di natura economico-finanziaria, la responsabilità di prima linea nel presidio di polizia delle acque territoriali italiane.
In Calabria in particolare, sotto l’egida del Comando Regionale di Catanzaro, opera la risorsa specializzata costituita dal Reparto Operativo Aeronavale (R.O.A.N.) di Vibo Valentia, articolato lungo tutta la costa regionale sui diversi presidi della Stazione Navale di Vibo Valentia e rinforzato dalla componente degli elicotteri della Sezione Aerea di Lamezia Terme. Il reparto mantiene lungo le coste, un dispositivo permanente e unitario di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti, proiezione di quello sul territorio, assicurato dai vari comandi provinciali, posto in essere dalla Fiamme Gialle, in sinergica collaborazione con le altre forze operanti sul mare e lungo la costa, in compiti di assistenza e soccorso.
Nella tarda sera di ieri 23 novembre, sviluppando un’informazione pervenuta dalle Capitanerie di Porto, di una operazione di soccorso in mare che riguardava un’imbarcazione incagliata nei pressi di Capo Cimiti (KR) con a bordo 79 migranti, il dispositivo di contrasto ai traffici illeciti in mare del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia veniva orientato all’individuazione degli scafisti: i finanzieri della Sezione Operativa Navale di Crotone, articolazione, che sotto l’egida della Stazione Navale di Vibo Valentia, è competente per il tratto di costa interessato, hanno subito iniziato a pattugliare la costa con unità navali idonee ad operare in acque basse alla ricerca degli scafisti. La ricerca è stata integrata da un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza che ha perlustrato l’area costiera interessata e ha consentito di individuare un tender spiaggiato non lontano da Capo Cimiti.
I finanzieri della Sezione Operativa Navale di Crotone, hanno individuato poco dopo, due uomini di nazionalità lettone nei pressi della stazione ferroviaria del capoluogo, ancora bagnati e sporchi di sabbia, verosimilmente sbarcati dal piccolo gommone abbandonato sul lido. I due, formalmente ancora sospetti, ma che tutti gli elementi raccolti inducono a ritenere responsabili del traffico, sono in stato di fermo per completare gli accertamenti del caso.
Se, infatti, è importante e umanamente doveroso soccorrere i migranti in difficoltà, è fondamentale, ed è questo il primario compito del dispositivo aeromarittimo della Guardia di Finanza, assicurare alla giustizia i responsabili e gli esecutori di questo, come degli altri traffici illeciti sul mare, al fine di colpire incisivamente la filiera del malaffare che rende conveniente il perpetrare tale condotta illecita. In quest’ottica l’individuazione e l’arresto degli scafisti costituisce un elemento importante, di retribuzione punitiva del comportamento criminale dei responsabili e di dissuasione per ulteriori arrivi e il suo successo dipende strettamente dall’efficacia del dispositivo integrato di sorveglianza e prevenzione.
L’esperienza e l’acume dei militari operanti e la validità del modello operativo di sorveglianza posto in essere dal Corpo quale polizia del mare, a tutela dell’ordine pubblico e degli interessi del paese, hanno, ancora una volta portato a un risultato importante per scoraggiare il perpetrarsi di tali traffici.
Dall’inizio dell’anno, i finanzieri del reparto aeronavale hanno arrestato e denunciato 40 responsabili, intercettato e sequestrato 16 natanti, prevalentemente impegnati nel traffico di migranti, nel corso missioni di sorveglianza e prevenzione.