Guardia di Finanza e Guardia Costiera, hanno sequestrato in Roseto Capo Spulico 370 chili di tonno rosso sotto misura e 460 chili di pesce privo di tracciabilità, illecitamente trasportati in un furgone che viaggiava, nella serata del 13 novembre, in direzione sud proveniente dalla Puglia.
Le Fiamme Gialle impegnate in un posto di controllo lungo la strada statale 106 jonica hanno proceduto al fermo del veicolo. Sul luogo sopraggiungeva una pattuglia della Guardia Costiera impegnata negli ordinari servizi d’Istituto, che partecipava alle operazioni di controllo.
A seguito della ispezione del mezzo venivano rinvenuti, nel vano posteriore del camion, 9 cassoni contenenti circa 50 tonni rossi sotto la taglia minima di riferimento per la conservazione della specie per un peso complessivo di 370 chili e 85 cassette di polistirolo contenenti vari prodotti ittici tra cui 150 chili di polipi, 120 chili di saraghi, 110 chili di merluzzi, lampuga, triglie, ricciole e tonno alalunga per un totale complessivo di 830 chili.
Il carico era pronto ad essere immesso nella filiera commerciale della pesca una volta raggiunta la destinazione, pur se sotto misura minima consentita dalla legge e privo di tracciabilità.
L’attività di polizia congiunta tra Guardia di Finanza e Guardia Costiera, nel solco di una consolidata collaborazione per il rispetto della legalità, ha quindi portato al sequestro dell’intero quantitativo di prodotto ittico successivamente distrutto in quanto giudicato non idoneo al consumo umano da parte dei veterinari dell’Azienda Sanitaria Provinciale.
Per la pesca del tonno rosso, regolamentata e protetta dalla normativa comunitaria e nazionale, sono previste sanzioni amministrative molto severe. Difatti, al conducente dell’automezzo sono state contestate le violazioni previste dal decreto legislativo n.4/2012 e dall’art. 9 Reg. CE 302/2009, che puniscono con sanzioni progressive, fino a 150.000 Euro, fra l’altro, la detenzione, il trasporto, la commercializzazione e la somministrazione di esemplari di specie ittiche di taglia inferiore alla taglia minima di riferimento e privi di tracciabilità.
L’attività svolta si inquadra in un più ampio dispositivo di polizia marittima della Guardia Costiera ed economico-finanziaria della Guardia di Finanza, volto alla repressione dei traffici illeciti ed, in particolare, alla tutela della fauna ittica dei nostri mari e delle forme legali di economia.