In seguito ad indagini avviate nel mese passato è stato accertato che l’azienda abbandonava rifiuti speciali derivanti dal ciclo di produzione in prossimità dei cassonetti nell’area industriale a Crotone.
Nella località Passovecchio dell’area industriale di Crotone i militari della stazione di Crotone avevano notato l’abbandono, dentro o a ridosso dei cassonetti destinati alla raccolta di rifiuti solidi urbani, di residui derivanti dal ciclo di produzione di una nota azienda crotonese, operante da diversi decenni. In seguito a sopralluoghi avviati nel mese di ottobre scorso è stato accertato che l’azienda, nell’ambito della propria attività produttiva, depositava smaltendo irregolarmente i rifiuti del ciclo di lavorazione. Tale condotta è sanzionata dal decreto legislativo 152/2006 recante norme in materia ambientale.
I residui rinvenuti, nel corso di diversi sopralluoghi, sono classificati con tanto di codice CER (una sorta di catalogo europeo dei rifiuti) come rifiuti speciali non pericolosi provenienti da attività produttive. La produzione di tali rifiuti deve essere registrata su un apposito registro di carico e scarico. Il loro trasporto deve essere accompagnato dal FIR (formulario identificativo dei rifiuti) con oneri di smaltimento a carico dell’azienda che li produce. Non possono, pertanto, essere smaltiti negli ordinari cassonetti destinati alla raccolta dei rifiuti solidi urbani.
L’amministratore della società, un imprenditore crotonese, è stato deferito alla Procura della Repubblica per smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi in violazione alle norme vigenti.
L’attività svolta dai Carabinieri forestali si inserisce a pieno titolo nel contrasto alle violazioni nella gestione dei rifiuti. Le procedure previste dalle norme vigenti, a prima vista potrebbero sembrare un orpello posto da burocrati meticolosi. Servono in realtà a prevenire il degrado dell’ambiente, orientando la collettività verso comportamenti consapevoli e sostenibili.