Breve sintesi del discorso del Presidente del Comites di Hannover, Giuseppe Scigliano.
Illustrime autorità, gentili Signore e signori, cari amici,
Questo è il terzo anno che in qualità di Presidente del Comites di Hannover vengo in questo luogo della memoria dove sono seppelliti 5.839 connazionali che hanno perso la loro vita nella seconda guerra mondiale nello Slewig-Holstein, nella Bassa Sassonia, ad Amburgo, a Brema e nella Westfalia.
Il sentimento di tristezza si ripete nel calpestare questa terra che allora accolse questi corpi esanimi e martoriati e che adesso come allora è testimone delle barbarie della guerra e delle brutture commesse da chi deteneva il potere e dalla massa inferocita magistralmente strumentalizzata. Anche in Italia non furono di meno e qui ricordo che nel 1938, esattamente 38 anni fa, furono emanate le leggi razziali e subito furono arrestati e deportati migliaia di Ebrei.
Oggi, quell’odio e quell’accanimento insensato lo vediamo nei discorsi di molti politici e negli atteggiamenti della gente comune che addita il diverso come il nemico numero uno e la causa principale dei propri problemi. Allora, la parte sana del Paese si girò dall’altra parte e molto spesso fece finta di non vedere persino le mani piene di sangue dei carnefici. Oggi, bisogna guardare la realtà in faccia ed ostacolare con i giusti argomenti il razzismo galoppante che sta conquistano gli animi delle masse e preparando il terreno al più becero nazionalismo che abbatterebbe tutte le conquiste per le quali le vittime di allora, tra cui queste qui seppellite, persero la vita. Una di quelle leggi, 80 anni fa, ha espulso tutte le bambine, i bambini ed i docenti Ebrei, dalle scuole….Quante brutture, quanto egoismo e quanto odio per le strade del mondo offendono questi luoghi ed infangano quotidianamente questi morti che qui noi oggi onoriamo con la nostra presenza e che nessuno di noi conosce ma che hanno pagato a caro prezzo quella libertà di cui molti non sanno cosa farne ed altri continuano a cade per conquistarla.
Come nelle precedenti manifestazioni, dedico alle vittime di tutte le guerre una mia poesia
Viaggio
Partì di sera
di notte camminò sotto le stelle
gli uomini si erano trasformati
gli animali si sentirono braccati
dall’acerba terra spaccata
s’erse un fiore di metallo
un recinto di filo spinato
coprì l’occhio che lo vide
e non fece più ritorno
quel bimbo già vecchio
s’era fermato