Ronzano i suoni corposi del mare,
bellezza estiva e lunghe distese
di versi avvolti nel salubre sale
iodato che trasale oppiato
sfiorando “attimi” avvolgendo
l’àura della Torre Vecchia,
ch’è magnificenza di poetici
ilari sentieri verso orizzonte aeriforme
che per somiglianza discerne il nettare
di un vino da lodare;
salutifera euritmìa di un luogo da abbinare,
che decanta scene emotive e sorsate
soavi di una sera in posa
che il tramonto attende ossequia l’abito àureo
e lusinghiero, decorato di una sposa.
Fabio Strinati