Notizie diffuse dalla Regione riferiscono che è stato un grande successo la partecipazione dei pescatori e degli operatori del settore della Calabria al “Blue Sea Land” di Mazara del Vallo in Sicilia. Il Consigliere regionale Mauro D’Acri dice che è stata un’occasione per i nostri pescatori! Ma, scusateci, non ci sembra che c’erano pescatori costieri artigianali compresi quelli del litorale di Corigliano-Rossano. Abbiamo solo constatato la presenza di imprese che hanno e/o stanno realizzando progetti con i fondi FEAMP/FLAG che, invece, dovrebbero essere destinati ad accompagnare la trasformazione della pesca costiera artigianale verso uno sviluppo inter-settoriale con ambiente e turismo e fare dei piccoli pescatori le sentinelle del mare per fronteggiare l’emergenza plastica e l’inquinamento costiero. Per cortesia, fate informazione corretta! Bene le iniziative degli imprenditori calabresi; bene l’accortezza a fare una buona rendicontazione accompagnata da un crono-programma meritevole di attenzione; bene diffondere notizie positive della nostra regione, ma per favore non dite che c’erano i pescatori artigianali, o peggio ancora, affermare “con grande leggerezza” che sono iniziative a sostegno della piccola pesca costiera. Forse è necessario dire che sono utilizzate le risorse finanziarie del FEAMP/FLAG per soggetti diversi dai pescatori costieri artigianali ai quali, in via prioritaria, è rivolto il programma UE? Utilizzo legittimo dal punto di vista giuridico, ma certamente non da quello etico/morale. E qui nasce la contrarietà dei piccoli pescatori del Comitato di Corigliano-Rossano perché a guidare questi programmi, a differenza di altre regioni italiane, ci sono soggetti non del mondo della pesca, ma nominati dalla politica ai quali, probabilmente, del mondo della piccola pesca non interessa nulla. La funzione della politica è di programmare e guidare i processi non occupare gli spazi che spettano al settore della pesca, e poi soprattutto con soggetti camaleontici buoni per tutte le stagioni politiche! Dopo aver diffuso queste notizie che noi del “Comitato pescatori costieri artigianali Corigliano-Rossano” riteniamo non veritiere, se fossimo in una regione normale, il Delegato all’agricoltura, il dirigente di settore e il presidente del FLAG di quest’area dovrebbero rassegnare le dimissioni. Noi, invece, possiamo solo continuare a ricordare alle Istituzioni e alla “Politica” che la pesca costiera artigianale va difesa con continuità e coerenza per arginare la crisi in atto e con la raccomandazione di “navigare in un mare assicurato nell’utilizzo dei fondi comunitari” che, alla data odierna, stanno producendo una situazione paradossale: tutti parlano di interventi a sostegno del settore ma gli unici a non accorgersi di nulla sono i pescatori costieri artigianali di Corigliano-Rossano. E poi la storia “scolorita” del FLAG di quest’area, nato come strumento di rilancio e diversificazione delle attività in una logica inter-settoriale con ambiente e turismo, ma gestito da soggetti terzi che nulla hanno a che fare con il settore reale. Così non stiamo negando il futuro ai pescatori costieri artigianali e alle loro famiglie del litorale di Corigliano-Rossano? Tuttavia, in questa fase molto importane per il nostro territorio, il mare e la fascia costiera possono rappresentare il motore di sviluppo del nuovo Comune di Corigliano-Rossano e i pescatori e il settore della pesca possono riacquistare centralità se coinvolti a governare il FLAG in questa ultima parte della programmazione 2014-2020 nell’attesa del decollo del “FLAG di Corigliano-Rossano” in quella del 2021-2027, ma, per farlo, bisogna avere il coraggio di cambiare e coinvolgere realmente i pescatori costieri artigianali del litorale di Corigliano-Rossano che è il terzo comune della Calabria per abitanti, quello con il maggior sviluppo costiero, e soprattutto una delle quattro macro-aree di pesca costiera artigianale fra le più rilevanti della nostra Regione.