Sono oltre 12 milioni i nonni in Italia. Il nostro è il paese europeo con la più alta percentuale di nonni che si occupano di un nipote, quasi il 26% mentre i genitori sono al lavoro. Sono uno strumento del welfare, fra i più efficaci in Italia negli ultimi anni. Ogni 100 giovani ci sono 157,5 anziani. La festa dei nonni è nata in Italia soltanto nel 2005. La ricorrenza civile è stata introdotta dalla legge 159 di quell’anno. L’obiettivo è celebrare l’importanza del ruolo dei nonni nelle famiglie e nella società. Puntuale come ogni anno, il Polo D’Infanzia Baby Kinder Park, preceduto da una introduzione metodologica ed educativa ha voluto dedicare alla giornata la sua attenzione, mettendo in campo una significativa azione stimolatrice e coinvolgente facendo rete con la sezione della LaAV di CiròMarina, intervenuta con la sua presidente, Candida De Marco e “nonna Amalia”, le quali hanno intrattenuto i baby leggendo loro delle storie, delle favole, facendoli sentire parte attiva della giornata e della recitazione.
Un ascolto attento e stimolante, una lettura semplice e interessata, un momento di fantasia e apprendimento. “Una bellissima giornata di racconti..favole.. drammatizzazione, con protagonisti cantastorie, fate, nonni, folletti colorati ecc…un’altra bellissima esperienza per il Bkp con gli amici della LaAV”, come ha dichiarato la dirigente, Lucia Sacco. La data scelta è il 2 ottobre, in cui la Chiesa celebra gli angeli custodi. La festa esiste negli Stati Uniti dal 1978. È stata istituita su proposta di una casalinga della Virginia con 15 figli e quaranta nipoti, Marian McQuade. Il presidente Jimmy Carter la sostenne per educare le giovani generazioni all’affetto per i nonni. Negli Usa si festeggia la prima domenica di settembre dopo il Labor Day, la prima domenica di ottobre nel Regno Unito, il 25 ottobre in Canada. In Francia hanno separato nonno e nonna: i primi dal 2008 la prima domenica di ottobre, le signore già dal primo. I dati Istat dello scorso anno dimostrano che più posti ci sono negli asili nido in un determinato territorio, più alto è il tasso di occupazione tra le donne. Nel rapporto presentato nel 2017, la provincia con il maggior numero di posti nido per 100 bambini era quella di Bologna, con 38,1 (nello stesso periodo di tempo preso in considerazione le donne fra i 25 e i 34 anni erano occupate al 76,84%), seguita da Milano con 34,1 e Biella con 33,2. Il rapporto non è di evidente causa effetto, ma la tendenza dice che gli asili nido sono necessari perché le neomamme possano tornare al lavoro, ma anche trovarne uno. La prova è nel dato contrario.
In Calabria, nello stesso anno, c’era posto al nido per un bambino su trenta e lavorava solo il 31,22% delle donne perché la soluzione alla mancanza di cura per i bambini resta l’addio femminile al lavoro che sarebbe ancora più alto senza la presenza dei nonni. Un gap che ancora non si riesce a colmare rispetto alle altre regioni italiane, soprattutto quelle del cosi detto “nord”.