“Ma come possiamo noi pretendere di stare al passo con le altre realtà se non si creano le condizioni favorevoli atte a sfruttarlo in tutte le sue peculiarità?” A distanza di mesi infatti, e nonostante le numerose richieste fatte alla ragione Calabria allarmata più volte e su diversi aspetti, nessuno sembra recepire istanze puntuali rispetto a problematiche reali. “Se non si dimostra la giusta sensibilità nel venire incontro alle aziende agricole, vere protagoniste della nostra amata regione, su quali prospettive dovrebbero basarsi le scelte future?”
Le fortissime ondate di calore, il clima torrido e le scarse piogge che si sono registrate su tutto il territorio provinciale, hanno creato gravi disagi alle popolazioni rurali, alle attività produttive agricole e zootecniche.
Tali eventi , hanno aumentato il fabbisogno energetico e causato un aumento considerevole del consumo di carburante ai tanti imprenditori agricoli che per sopperire alle necessità idriche hanno utilizzato la maggior parte del carburante già assegnato al fine di soddisfare le esigenze idriche delle colture in atto.
Per tale ragioni, e considerata l’eccezionale periodo di siccità che ha registrato la provincia di Crotone, come associazione di categoria sono stati sollecitati gli uffici regionali preposti nel concedere il supplemento del gasolio agricolo per soccombere alla problematica riscontrata e che si ripercuote sul sistema produttivo agricolo. Eppure, nessuna risposta è stata data.
Siamo certi, continua la nota, che il ragionamento messo in campo e che fino ad ora non ha ottenuto alcun risultato, rappresentano le regole basi su cui fondare invece i principi cardine di un agricoltura che continui ad essere fiore all’occhiello di questa tanto nostra amata terra. “Forse, e dico forse, la provincia di Crotone non ha il diritto o addirittura la necessità, di godere dell’attenzione di cui invece merita? Una provincia che conta di aziende agricole importanti e che sono fiore all’occhiello della Regione Calabria, non può rischiare di rimanere tagliata fuori da politiche di sviluppo che probabilmente, invece, in altre zone sono già state messe in atto. “
Un tono aspro quello che si solleva dal mondo agricolo, che comunque resta in attesa di risposte immediate.