I Carabinieri Forestali nei giorni scorsi hanno sequestrato 135 arnie posizionate in un uliveto a Roccabernarda. Il servizio veterinario dell’ASP, fatto intervenire dai militari, ha constatato che il movimento dell’apiario non era registrato nell’anagrafe apistica così come previsto dalle norme vigenti.
Durante un controllo del territorio i militari della stazioni dipendenti dal Gruppo carabinieri forestale Crotone hanno individuato, su terreni di proprietà privata limitrofi ad un bosco di eucaliptus, alcuni apiari nella località Lenze del comune di Roccabernarda. Un apiario è risultato privo di targhette identificative. I militari hanno chiesto subito l’intervento del Servizio veterinario dell’ASP Crotone per verificare le condizioni sanitarie degli insetti. Si è constatato che l’apiario non era registrato nell’anagrafe apistica nazionale così come previsto dalle norme vigenti. Il proprietario delle arnie, un apicoltore residente nella provincia di Catania, è stato identificato.
Sono state poste sotto sequestro in tutto 135 arnie. Sono in corso ulteriori accertamenti da parte del Servizio veterinario per verificare la condizione sanitaria degli insetti. Il proprietario sarà sanzionato come previsto dalle norme vigenti.
L’anagrafe apistica nazionale (BDA) è stata istituita per consentire una sorveglianza più efficace delle malattie delle api. Ogni apicoltore, o chiunque detenga api a qualsiasi titolo, deve registrare nella BDA le informazioni relative agli spostamenti di alveari, effettuati a qualsiasi fine. Alcune aree del territorio della Calabria, nei recenti anni, sono state interessate dalla presenza di un coleottero originario del Sudafrica, Aethina tumida, molto dannoso per gli alveari e la registrazione nella BDA si è rivelata essenziale per una efficace sorveglianza epidemiologica.
Sembrerebbe così attestata nel territorio del Crotonese la presenza di alveari provenienti dalla Sicilia dove le condizioni meteorologiche non favorevoli alle fioriture spingerebbe gli apicoltori al nomadismo, talvolta irregolare, in Calabria.
L’attività di controllo ha avuto rinnovato impulso da una riunione tenutasi in Prefettura nei giorni scorsi. Sono in corso ulteriori verifiche nel territorio.