Il Castello Maiorano, a Scala Coeli, nella calda serata del 6 agosto scorso, ha aperto le porte a “A Vita Mija”, primo lavoro musicale di Carlo Amedeo Fusco.
Carlo Amedeo Fusco “Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales” (mi piace chiamarlo così, tanta è la sua somiglianza con Cico, l’amico messicano di un eroe dei fumetti, Zagor) è simpaticissimo, capace di superare le prove in cui si cimenta, assolutamente geniale, si rivela anche originale e irripetibile: una maschera irresistibile ed esilarante che sdrammatizza le situazioni e rende più piacevoli le sue presentazioni artistiche piuttosto che una sua recita o una sua canzone.
Attore e regista di teatro, poeta, promotore dell’arte, organizzatore d’eventi, comunicatore a trecentosessanta gradi, Amedeo, ultimamente, sta facendo conoscere meglio ed ancora di più, Frida Kahlo (guarda caso anche lei messicana!), una pittrice dalla vita travagliata e con una personalità molto forte, unita a un singolare talento artistico.
Ma è di Amedeo cantante/cantastorie/menestrello che vorrei raccontarvi e della sua prima incisione musicale.
“A Vita Mija”, questo è il titolo del CD presentato nella sua Scala Coeli: una raccolta di undici canzoni in un esclusivo dialetto “Scalese”, una “lingua” mai edita né fonicamente né graficamente!
Un album in cui Amedeo canta della madre della sposa, dei suoi amici, della sua gente: un album di vita!
Presentata da Nicola Abruzzese e con la partecipazione della cantante Maria Aurea che in alcuni brani ha duettato per l’occasione con Amedeo, la serata è stata incorniciata tra le mura dell’antico maniero di Scala Coeli, di proprietà della famiglia Maiorano la quale si è dimostrata disponibilissima a realizzare l’evento.
Un emozionato Cico, scusate, Amedeo; ha raccontato la genesi della sua opera sottolineandola con alcuni pezzi del suo Cd, “A Vita Mija”.
Il pubblico che ha riempito il giardino del Castello, ha apprezzato il regalo di Amedeo ricambiandolo con applausi sinceri e fragorosi che hanno rinfrescato la calda ed originalissima serata organizzata da Carlo Amedeo Fusco, o Cico se preferite!
Antonio Loiacono