Il balzo in avanti, con una valutazione finale media di 92 punti per l’Unical che arriva sul podio alle spalle della sola università di Perugia, è frutto di un lavoro sinergico tra la Regione e le Università calabresi avviato dall’esecutivo Oliverio fin dal suo insediamento.
In pochi anni è stato invertito il trend, quindi, che vedeva le Università calabresi tra le ultime regioni italiane con una progressiva riduzione del finanziamento statale come effetto della scarsità di fondi regionali. Dal 2015 si è agito sulle leve che determinano la componente premiale con cui la Calabria riesce a drenare risorse dal fondo integrativo statale (FIS), ripartito dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Lo stanziamento del governo aumenta man mano che la percentuale di copertura delle borse nelle regioni si avvicina al 100 per cento. Ciò è stato possibile con un investimento regionale senza precedenti a favore degli atenei calabresi: più di 18,6 milioni di euro tra fondi PAC e POR sono stati destinati infatti al diritto allo studio (borse di studio, servizio alloggio e mensa) dall’anno accademico 2015-16. In questo quadro di miglioramento del sistema universitario si inseriscono inoltre i voucher per la partecipazione a Master di primo e secondo livello, i fondi destinati al mondo della ricerca, gli stanziamenti per rinnovare le aule e l’offerta didattica più in generale.
La classifica elaborata dal Censis, di fatto, è una guida a supporto dell’orientamento di migliaia di studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria. Gli atenei sono valutati in base ai servizi, le strutture, le borse di studio offerte agli studenti, la comunicazione e l’internazionalizzazione.
“Esprimo la mia soddisfazione – dichiara il Presidente Mario Oliverio – per il risultato raggiunto dall’Università della Calabria che può essere uno stimolo per i nostri giovani, anche in posizione svantaggiata, a completare gli studi qui in regione perché le strutture, la didattica, la qualità dei servizi dei nostri atenei sono in linea con il trend nazionale. Dal 2015 abbiamo fortemente creduto nel ruolo cardine rappresentato dagli studi accademici e dagli atenei, l’economia della conoscenza è un presupposto fondamentale per costruire condizioni di crescita e di sviluppo proiettate verso un futuro migliore. Quest’anno le quattro università calabresi (Unical, Magna Graecia, Mediterranea, Dante Alighieri) hanno assegnato borse di studio a tutti gli studenti presenti nelle graduatorie degli aventi diritto: premiati i nostri sforzi a favore dei giovani per il diritto allo studio. Le iniziative dell’esecutivo da me guidato – conclude Oliverio – si inquadrano, più in generale, nel panorama di azioni sul diritto agli studi universitari volute per innalzare la qualità del sistema di istruzione e formazione calabrese, sia sotto il profilo della partecipazione che in termini di competenze, con significativi riflessi sul rendimento dei singoli di individui, nonché sulle prospettive di reddito e di occupazione”.
“Il punteggio massimo assegnato per le borse di studio – commenta il rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci – è stato ottenuto grazie agli ottimi rapporti che l’università ha instaurato con la Regione Calabria e grazie all’attenzione che il presidente, Mario Oliverio, ha dimostrato sin dal suo insediamento verso il mondo universitario calabrese. I buoni risultati certificati dal Censis sono frutto di una politica di rivalutazione della vocazione di ‘campus’ che ho voluto fortemente mettere al centro della mia azione rettorale, puntando sugli aspetti di interdisciplinarietà, di residenzialità, di apertura al territorio imprenditoriale e di relazioni con gli enti pubblici”.
Le classifiche degli atenei statali (edizione 2018/2019): www.censis.it/17?shadow_pubblicazione=120579