I patti odierni seguono quello sottoscritto con il Sindaco del capoluogo lo scorso 30 aprile.
Recependo prescrizioni legislative e ministeriali, nella finalità di uniformare il modello operativo nella provincia per adeguarne l’efficacia di prevenzione e contrasto, si muovono lungo le due principali direttici della lotta ai fenomeni di criminalità predatoria e della riqualificazione dei territori. Quest’ultima intesa come l’insieme delle politiche attive per una migliore vivibilità degli spazi pubblici e per un generale innalzamento della qualità della vita.
A tal fine, nel quadro dei principi di leale collaborazione tra Stato ed Autonomie locali e richiamato comunque il ruolo di centralità del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, i patti consolidano ulteriormente sul territorio, costituendone riferimento unitario nella provincia, il modello di sicurezza integrato tra Forze di Polizia e le Polizie municipali che risponda, nell’ottica di razionalizzare le risorse umane disponibili, alle aspettative di sicurezza dei cittadini. Sotto il profilo dell’operatività i patti individuano topograficamente le aree ove concentrare le attività.
Si tratta di quelle ove è registrata un’incidenza di forme di degrado urbano o attraversate da fenomeni di illegalità, come quelli relativi all’abusivismo commerciale, alle occupazioni abusive nonché quelle su cui si rende necessario incrementare gli standard di sorveglianza poiché ad elevato afflusso di visitatori, in ragione del pregio storico-architettonico o turistico.
L’operatività del dispositivo, nella formula coordinata descritta, troverà supporto nel potenziamento del sistema di videosorveglianza lungo gli snodi strategici e che orienterà il monitoraggio nella fase di prevenzione, sostenendo gli approfondimenti investigativi, in quella di contrasto.