I Preparativi sono già iniziati proprio in occasione della ricorrenza del mese di Maggio, dedicato alla nascita di San Nicodemo, avvenuto il 12 maggio del 900 nell’antica Ypskron odierna Cirò, non lontano dalle saline del Neto, come attesta Apollinare Agresta, abbate Generale dell’Ordine di San Basilio Magno nel 1677, dove Cirò si appresta a festeggiare il prossimo primo luglio, attraverso una manifestazione teatrale, la vita e le tradizioni legate al Santo cirotano, morto nel 990 il 25 marzo a Mammola. Si tratta di una rappresentazione in costume, basata su una libera interpretazione della vita di San Nicodemo. E’ il Santo Protettore di Cirò, dove già all’età di cinque anni il padre lo aveva affidato all’ erudito sacerdote cirotano Galatone sua prima guida spirituale con cui mantenne fino all’età della pubertà, una importante corrispondenza epistolare, prima di essere affidato più tardi, al maestro da lui scelto Fantino il Giovane, che fu anche maestro di Nilo da Rossano. Visse a Cirò tra la zona Portello, dove oggi al posto della sua casa natale si trova la chiesa omonima, e la zona Coppa Mordace, dove spesso accompagnava nei campi, i genitori, il padre Theofano e Panta Dima, cognome tutt’ora diffuso nel cirotano. Proprio in questa zona esiste ancora oggi, tramandato da secoli da generazioni in generazioni, i suoi luoghi di culto come la grotta e la fontana a lui dedicati. “Per quanto fedele ai testi originali, scrive la regista e autore della rappresentazione teatrale in costume Margherita Esposito- propone una versione romanzata che offre un parallelismo con i giorni di oggi sul tema dell’ accoglienza, difesa dei deboli e diritto dei popoli. Valori che appunto il nostro Santo, dal carattere carismatico e forte fu antesignano nel X secolo. L’ obiettivo della manifestazione prosegue l’Esposito- è divulgare e valorizzare la figura, dal punto di vista culturale, di san Nicodemo che, per quanto sia nato a Cirò, anche nella sua comunità è, ancora poco conosciuto. Il progetto ha coinvolto i ragazzi del paese in un percorso di integrazione e culturale volti ad avvicinarli all’arte teatrale”. Il lavoro in prosa si completa con il ballo affidato alla scuola Ypsicron della maestra Francesca Lettieri. C’è voluta una intensa ricerca culturale e religiosa per arrivare ad un ottimo testo, regia, scenografia, e ricerca musicale, tutte realizzate da Margherita Esposito. Il progetto è realizzato in collaborazione dal comitato Unesco di Ciro marina e Associazione Caritas di Cirò. La manifestazione si avvale della partecipazione della compagnia teatrale La Torre di Melissa, con il supporto tecnico e il contributo dell’architetto Vincenzo De Franco il quale ha saputo anche coinvolgere i suoi alunni della scuola Media Sant ‘Elia di Cirò; inoltre Federico Mancuso e Cataldino Santoro si sono resi disponibili per l’ audio e le luci; Mentre la parrocchia ha concesso la sala Vitetti per le prove. Per i costumi hanno prestato la loro opera le sarte Lina Tassone e Maria Rosa Fiore ed ha concorso anche l’Oratorio san Domenico Savio. Dunque una intera comunità si appresta a festeggiare il Santo DOC cirotano che nei secoli ha lasciato tracce indelebile disseminate in tutta l’area, dalla sua casa natia in zona Portello, fino alla zona Coppa Mordace dove ha fatto il miracolo del vino e dell’acqua.