Interessante progetto finalizzato alla riscoperta della nostra identità di eredi di quella grande civiltà, alla quale la Calabria ha dato il maggior apporto, dalle arti figurative alla musica, dalla letteratura al diritto e alla scienza, con le città coloniali di Sybaris, Kroton, Locri Epizefirii, Reghion, Hipponion, Metauros, Medma, Terina, Temesa, di cui restano notevoli testimonianze archeologiche, artistiche e letterarie. L’intervento dello storico Franco Liguori all’importante iniziativa scolastica, rivolta ai giovani studenti di Rossano e del suo circondario.
Nell’ambito del progetto “La Magna Grecia, riscoperta della nostra identità”, attivato dall’Istituto Istruzione Superiore ITAS ITC di Rossano, si è tenuto nell’aula magna del plesso di Via Nazionale, il primo seminario di studi dedicato alla conoscenza della storia e della civiltà della Magna Grecia. A intrattenere i giovani studenti sulla storia della Magna Grecia è stato lo storico e saggista Franco Liguori, membro della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, autore di studi e pubblicazioni come “Sybaris tra storia e leggenda” (2004) e “Grecia e Magna Grecia. Il cammino degli dei” (2000) e, dal gennaio 2016, presidente della sezione regionale Calabria della SIPBC Onlus – Società Italiana per la Protezione Beni Culturali. Tema della conversazione di Liguori con gli studenti è stato: “La Calabria, culla della civiltà della Magna Grecia: le città coloniali, la cultura, i siti archeologici, con particolare riferimento a Sibari e alla Sibaritide”.
A coordinare i lavori dell’incontro dibattito è stata la prof.ssa Aquila Adele Passavanti, referente ed organizzatrice di tutto il progetto, che ha lavorato con impegno per la migliore riuscita del progetto stesso. In apertura dei lavori è intervenuta la dirigente scolastica dott.ssa Anna Maria Di Cianni, che ha portato il saluto della scuola ed ha avuto parole di apprezzamento per l’ottima iniziativa didattico-culturale e per il relatore del primo incontro-dibattito, che ha ringraziato per la sua disponibilità. Un saluto è stato dato anche dal primo collaboratore, prof. Antonio Gerardo Russo, docente di matematica e fisica, anche lui coinvolto nel progetto. L’impostazione data da Liguori al suo intervento è stata quella di una cordiale conversazione con gli studenti, parlando a braccio e col supporto tecnico di power-point e di video. Dopo aver delineato, nei suoi caratteri generali, la colonizzazione greca dell’Italia meridionale (secoli VIII-V a.C.) e messo in evidenza l’importanza dello studio della civiltà magnogreca, “madre” della moderna civiltà occidentale, il relatore ha illustrato con ampi riferimenti alla storiografia antica e ai dati archeologici, la storia delle città coloniali magnogreche della Calabria, da Reggio a Locri Epizefiri, da Crotone a Sibari. Liguori ha dedicato una parte della sua conversazione con gli studenti ad illustrare anche la cultura della Magna Grecia, con cenni sulle scuole filosofiche, su Pitagora, sul diritto e su Zaleuco di Locri, sulla medicina (Alcmeone e Democede di Crotone), sulla poesia (Nosside di Locri, Ibico di Reggio), sul teatro (Alessi di Thurii), sulla storiografia (Lico ed Ippi di Reggio) e la critica letteraria (Teàgene di Reggio). Al termine della conversazione, è stato proiettato un documentario dal titolo “L’avventura di Sibari”, realizzato, su soggetto dello stesso Liguori, dal regista Andrea Blarzino e con voce narrante di Neri Marcorè. Gli studenti hanno seguito con attenzione ed interesse e hanno preso parte attiva all’incontro-dibattito. Le alunne Sara Forciniti e Teresa Lagonegro (classe 3BLES) sono intervenute a leggere alcune novelle sibaritiche; Mary Giorgia Gaccione (classe 5B LES) ha letto alcuni epigrammi della poetessa locrese Nosside. La coordinatrice dell’incontro-dibattito, prof.ssa Passavanti, ha svolto con competenza e puntualità il suo ruolo, riuscendo a garantire disciplina e attenzione nel numeroso gruppo degli studenti partecipanti alla manifestazione.
Il prof. Franco Liguori, in merito alla sopradescritta iniziativa didattico-culturale, così ha dichiarato: “E’ stata per me una bella esperienza, che mi ha fatto rivivere, a distanza di circa un decennio, l’emozione di dialogare in maniera diretta con i giovani studenti, come ho fatto nei miei lunghi anni di insegnamento al liceo . Devo dire che essi si sono mostrati molto attenti e motivati, curiosi di conoscere la storia della nostra terra, le radici culturali da cui veniamo. Ed io ho cercato di far capire loro che la cultura della Calabria magnogreca rappresenta un momento storico che, per quanto antico e quasi avvolto nel mito, caratterizza ancora in modo forte l’identità della nostra regione. La cura della memoria di quello splendido periodo , attraverso l’attenzione alle testimonianze archeologiche, artistiche e letterarie di cui disponiamo su quella civiltà, è oggi un modo per trattenere nell’attualità della nostra quotidianità l’immagine e l’eco ancora viva di un passato che non passa, ma che vivifica il presente e, in parte, lo giustifica e lo esalta”.