E’ la seconda volta per il Comune dello basso Jonio, infatti già in passato tale decisione era stata adottata con analogo provvedimento.
Il Commissario ha precisato che l’emersione di disavanzi di amministrazione e debiti fuori bilancio, oltre a un pesante contenzioso che vede soccombente il Comune, emersi in occasione della predisposizione del bilancio di previsione del 2018 e del consuntivo del 2017 per circa 3,6 milioni di euro, oltre a un deficit strutturale di 1,2 milioni di euro, hanno reso impossibile, a questa gestione commissariale, l’accesso ad altre forme di risanamento della finanza comunale, rendendo obbligatoria la dichiarazione di dissesto finanziario. Una serie di fattori concomitanti negli ultimi tre anni ha determinato lo stato di grave crisi finanziaria dell’ente che si è, poi, acuita a partire dal 2015, a seguito dell’applicazione delle nuove regole di finanza pubblica che hanno resi evidenti gli squilibri di bilancio, latenti da diverso tempo. La misura di risanamento approvata, che per legge si presenta come un atto obbligatorio, non lascia alcun margine di discrezionalità quando, ricorrendone i presupposti, come nel caso di Mandatoriccio, diventa impossibile, nell’immediato, assicurare i pur minimi servizi indispensabili ed essenziali alla cittadinanza. La dichiarazione di dissesto, per quanto drastica nella vita di un ente locale, consente di avviare un reale percorso di risanamento e di ripresa dell’attività amministrativa nell’interesse della collettività locale, che potrà continuare senza essere appesantita dai debiti pregressi che rimangono, invece, in capo ad un Organo di liquidazione nominato dal Ministero dell’Interno.
In altri termini, spiega il Commissario, il grave deficit economico in cui versano le casse comunali, che la gestione commissariale ha ereditato, non può che essere risanato con una misura drastica come la dichiarazione di dissesto finanziario e ciò per garantire i servizi essenziali ai cittadini di Mandatoriccio e per ripristinare gradualmente condizioni di normalità nel bilancio dell’Ente.