Con risorse FEAMP la Regione Calabria annuncia interventi nel settore della pesca per euro 6.497.969,60 . Per le misure 1.32 “Salute e sicurezza, 1.41 paragrafo 2 “Efficienza energetica e mitigazione dei cambiamenti climatici”; 1.43 “Porti, luoghi di sbarco, sale per la vendita all’asta e ripari di pesca” per i porti di Roccella Jonica, Catanzaro, Cetraro e Cirò Marina ; 2.48 “Investimenti produttivi destinati all’acquacoltura”; 5.69 “Trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura”.
Bene le prossime convenzioni(15-3-2018) tra Regione e beneficiari, ma anche passi in avanti con la prossima pubblicazione dei bandi per le misure 1.31 “Sostegno all’avviamento per i giovani pescatori”; 1.29 “Formazione di tirocinanti disoccupati di età inferiore ai 30 anni”; 1.31 “Prima acquisizione di un peschereccio usato, di lunghezza fuori tutto inferiore a 24 metri, attrezzato per la pesca in mare e di età compresa tra 5 e 30 anni per giovani pescatori con età inferiore a 40 anni e che ha esercitato per almeno 5 anni l’attività di pescatore per almeno cinque anni”.
Ma la sola gestione delle risorse del FEAMP aiutano il settore ad uscire dalla crisi strutturale che attraversa? Non era forse necessario avere un piano regionale per l’ammodernamento, nei punti di sbarco, della prima commercializzazione e delle reti distributive? Perché non si fa decollare la legge regionale di settore, la n.27/2004, con l’Osservatorio regionale della Pesca e l’Agenzia per il credito al fine di armonizzare e governare tutti gli interventi, compreso le misure FEAMP, per così incidere positivamente nella difficile e complessa realtà del settore della pesca calabrese, superare i punti di debolezza rappresentati da interventi una tantum e accompagnare, con una visione complessiva dello sviluppo del settore, la trasformazione in atto nell’economia ittica della nostra Regione?