I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro nella notte scorsa hanno denunciato a piede libero quattro soggetti, due rumeni e due minorenni italiani rispettivamente per i reati di ricettazione e furto aggravato in concorso.
Nello specifico i militari Nucleo Operativo e Radiomobile di questa Compagnia dopo serrate indagini susseguenti ad alcuni furti avvenuti nelle scorse settimane all’interno di diverse scuole di Corigliano Calabro, nella serata di ieri hanno perquisito alcuni locali siti in questo centro appartenenti a due cittadini romeni.
Durante la dettagliata perquisizione venivano rinvenuti ben otto personal computer marca LENOVO e TOSHIBA ed un videoproiettore marca NEC, che avevano ancora impressi le etichette dell’inventario riportanti le denominazioni dei vari istituti scolastici a cui erano stati sottratti. Uno dei due romeni veniva, in particolare, colto mentre ascoltava tranquillamente la musica con delle cuffiette proprio da uno dei pc rubati.
Lo stesso cercava di giustificarsi asserendo che degli italiani gli avevano portato tutti quei computer per formattarli e che ne disconosceva la provenienza, tesi alquanto inverosimile, sia perché vi erano apparati che provenivano da diverse scuole, sia perché vi era un videoproiettore che nulla aveva a che vedere con operazioni di formattazioni.
Per tali motivi i due romeni, una donna ed un uomo, incensurati, venivano accompagnati in caserma e dopo le formalità di rito venivano denunciati per ricettazione in concorso.
Ma le indagini non si concludevano qui: infatti dalla visione delle immagini di videosorveglianza di un istituto scolastico di Corigliano che aveva subito dei furti di materiale multimediale si evinceva che due minorenni, frequentatori della stesso, durante l’apertura della scuola avevano sottratto alcuni pc dalle aule, celandoli all’interno di uno zaino. Identificati precisamente, venivano denunciati al Tribunale dei Minorenni per furto aggravato in concorso, verosimilmente commissionato da qualche esperto della materia.
Tutta la refurtiva, del costo di circa cinquemila euro, veniva restituita ai dirigenti scolastici delle scuole superiori ed inferiori che erano state visitate dai ladri, che ringraziavano i Carabinieri per il prezioso ritrovamento, quanto mai necessario per lo svolgimento di determinate attività didattiche all’interno degli istituti di formazione.