Si tratta della più importante kermesse dedicata all’archeologia e al turismo culturale organizzata dalla rivista Archeologia Viva, che nelle scorse edizioni ha registrato circa 12mila visitatori e anche quest’anno ha visto un sensibile incremento di visitatori tra addetti del settore, archeologi, agenti di viaggio, associazioni e curiosi. Presenti personalità della cultura come Mario Torelli (già professore di archeologia classica presso l’Università di Perugia), Fabio Martini (professore di paletnologia dell’Università di Firenze), Andrea Carandini (presidente FAI), ma anche personaggi noti ad un pubblico più vasto quali Alberto Angela, Philippe Daverio e Vittorio Sgarbi.
Uno stand espositivo dedicato ai 16 tra musei, parchi archeologici e monumenti di competenza del Polo Museale è stato allestito nei frequentatissimi locali di TourismA. Un’intera mattinata è stata inoltre dedicata ad una conversazione (titolo Obiettivo Calabria) durante la quale alcuni dei Direttori del Polo Museale calabrese hanno avuto modo di presentare i siti da loro gestiti assieme ad importanti progetti in corso che hanno lo scopo di promuovere i beni culturali ed il loro paesaggio di contesto. In particolare Adele Bonofiglio ha trattato il tema “Il Castello di Vibo e il Parco Archeologico di Sibari: maestà di un paesaggio silenzioso” nel quale da un lato ha evidenziato la stretta connessione del castello di Vibo Valentia con il retroterra montano, lo splendido affaccio in vista della piana lametina e la vasta prospettiva sul Tirreno, il Poro e le isole Eolie, dall’altro ha illustrato le prospettive del Parco Archeologico di Sibari che, anche grazie a lavori Anas, vedrà l’ampliamento dei percorsi di visita.
“I fari della Calabria tra Capo Colonna e Punta Stilo” è stato il tema affrontato da Gregorio Aversa che, anche a nome di Rossella Agostino, si è soffermato sull’illustrazione di un progetto editoriale che vede coinvolti i Parchi Archeologici Nazionali di Capo Colonna e dell’Antica Kaulon e vuole puntare l’attenzione sul paesaggio mediante tutte le sue componenti. Questi due siti, infatti, vedono l’interessante legame tra due aree archeologiche di fondamentale importanza per la storia della Magna Grecia, significative per la loro valenza paesaggistica e unite dalla presenza di alcuni tra i più bei fari che costellano le coste calabresi.
Ha concluso Rossana Baccari che, nella conversazione dal titolo “Territorio, paesaggi e monumenti: identità, salvaguardia e valorizzazione. La Cattolica di Stilo, San Francesco a Gerace, Le Castella di Isola Capo Rizzuto”, ha sottolineato le problematiche della valorizzazione e della gestione degli importanti beni architettonici assegnati al Polo.
Senz’altro positiva la partecipazione al salone del turismo archeologico ma non basta…non può bastare…se il riferimento è solo all’archeologìa allora dico che oltre ai siti citati, e bene o male conosciuti, bisogna accendere, e tenere accesi, i riflettori sulle tantissime realtà poco conosciute, del tutto sconosciute o addirittura abbandonate, che fanno della Calabria un immenso e smisurato sito archeologico. Ma ancora non basta, non può bastare…volgiamo lo sguardo alle bellezze naturalistiche e paesaggistiche, al numero esagerato di musei (se ne contano almeno 1200/1300) di ogni genere, ai santuari, alle chiese, ai monasteri e alle abbazie, alle cavità carsico-ipogee e ai geositi, all’arca di Castelsilano, ai borghi ed i centri storici…beh potrei continuare per ore…cordiali saluti