Il circolo Legambiente Sila in collaborazione con Cammina Sila ha organizzato il 4 febbraio 2018 una escursione sulle ciaspole in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide che ogni anno si svolge il 2 Febbraio per celebrare la Convenzione di Ramsar sulle zone umide sottoscritta nel 1971. L’iniziativa organizzata in Sila alla quale hanno partecipato oltre 30 persone, provenienti da molte parti della Calabria e anche da altre Regioni come Puglia e Campania, si è svolta per promuovere le Zone Umide ed i sistemi acquatici presenti in Sila, habitat complessi è molto delicati per i quali chiediamo una maggiore azione di conservazione della biodiversità e tutela dai rischi che le attività antropiche possono creare a questi ambienti.
Gli ambienti acquatici sono tra le aree maggiormente minacciati dagli effetti del cambiamento climatico e da strategie di sviluppo impattanti sull’ambiente, nonché dalla promozione delle attività agricole poco sostenibili per le aree umide. È bene ricordare la funzione che svolgono questi fragili ecosistemi per la difesa del territorio dai rischi naturali, per lo sviluppo di attività agricole in grado di ridurre gli impatti negativi sulla produzione di cibo e per migliorare e riqualificare il territorio. Per queste ragioni abbiamo avanzato la richiesta di aumentare le aree Ramsar, ed in Sila in particolare chiediamo che il Lago di Ariamacina diventi zona umida internazionale, così come sottolineiamo la necessità di promuovere anche in Sila strumenti operativi per integrare le diverse direttive europee per la tutela dell’ambiente (direttiva habitat e uccelli, specie aliene, alluvioni e acqua…).
La Giornata Mondiale delle Zone umide che abbiamo celebrato in Sila il 4 Febbraio, è stata un’occasione per ricordare il ruolo fondamentale che svolgono questi ambienti i quali, pur ospitando tra i maggiori patrimoni di biodiversità del Pianeta, sono anche ecosistemi particolarmente fragili e sensibili all’impatto dei cambiamenti climatici, all’inquinamento, ai pesticidi, e, più in generale, all’impatto antropico.
Le zone umide silane, ad esempio, devono fare i conti con i rischi che lo sfruttamento idroelettrico e le continue richieste di svuotamento dei laghi producono alla tutela della biodiversità e del paesaggio, ricordiamo che è in corso una richiesta in tal senso che la Regione è il Parco stanno esaminando. Infine, vogliamo ricordare come le zone umide ed i sistemi acquatici siano luoghi di grande bellezza da visitare in ogni stagione, in cui promuovere la valorizzazione ecoturistica e le attività sportive sostenibili come stiamo facendo da anni come dimostra l’esperienza virtuosa di Cammina Sila.