La Corte d’Appello di Catanzaro, in totale accoglimento delle richieste avanzate dagli avvocati Ettore Zagarese, Francesco Nicoletti e Giovanni Bruno ha rigettato l’appello proposto dalla Procura della Repubblica avverso la sentenza di assoluzione emessa dal Tribunale di Castrovillari nei confronti di Stefano Manno, Gaetano Mari, Egidio Zangaro, pluripregiudicati del luogo.
LE ACCUSE Ai tre si contestava un furto aggravato perpetrato in una abitazione situata in una centralissima via di Rossano. Nello specifico, Zangaro era accusato di aver fatto da “palo” mentre gli altri due erano accusati di essersi impossessati della somma di 8.000,00 euro in contanti e di due assegni. Nell’immediatezza del furto il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Rossano provvedeva ad effettuare un accurato sopralluogo per poi acquisire le immagini in formato digitale estrapolate da una apparecchiatura di video sorveglianza a circuito chiuso, installata nell’area di una rivendita di tabacchi nelle vicinanze del portone d’ingresso del palazzo in cui si trova l’appartamento della vittima. Dalla visione delle immagini venivano identificati gli imputati e a Mari e Manno si contestava anche la recidiva specifica infraquinquennale; scattavano quindi le manette in quanto destinatari di una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
IL PROCESSO All’esito del processo di primo grado il Pubblico Ministero aveva avanzato una richiesta di condanna ad un anno di carcere per ciascun imputato. Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste delle difese, aveva emesso una sentenza di assoluzione. Proprio tale sentenza è stata impugnata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, dando vita al processo di secondo grado dinanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro. In sede di discussioni finali, il Procuratore Generale ha chiesto la condanna degli imputati alla pena già richiesta dal P.M. durante la requisitoria nell’ambito del primo grado di giudizio. La Corte di Appello di Catanzaro, in totale accoglimento delle richieste avanzate dagli avvocati Ettore Zagarese, Francesco Nicoletti e Giovanni Bruno, ha rigettato l’appello proposto dalla Procura della Repubblica, confermando quindi la sentenza di assoluzione nei confronti di tutti gli imputati.