Nei giorni scorsi sull’albo pretorio del comune di Cirò Marina è stato pubblicata dalla commissione straordinaria di liquidazione la delibera numero 18803 avente nel suo contenuto l’elenco di tutti i cittadini considerati morosi verso l’ente per tarsu, ici, canone idrico del 2011, che se la giurisprudenza non è un opinione, queste sarebbero già prescritte.
Nel suddetto elenco, i singoli soggetti vengono identificati con nome e cognome e denominazione di alcune ditte e società, quindi, riconducibili senza alcun dubbio alla persona nello specifico.
Nel sopraindicato caso, secondo la giurisprudenza italiana, si potrebbe configurare una violazione della riservatezza con eventuale lesione dell’immagine e reputazione.
Partendo dal presupposto che non sono stati verificati nello specifico sia i tributi dovuti e l’elenco dei soggetti interessati, si presume che non ci sia neanche rispondenza tra il “buco” contabile e l’elenco fornito.
I Comuni non possono pubblicare sul proprio sito i nomi di coloro che non pagano i tributi. La legislazione statale non prevede tale obbligo ed esso non può comunque essere introdotto con un Regolamento dell’ente locale.
“Lo ha chiarito il Garante privacy al termine di un’istruttoria avviata a seguito di un articolo di stampa nel quale si annunciava l’intenzione dell’ente locale di mettere on line una black list con i nomi dei morosi. Secondo il Garante la procedura che il Comune intende avviare viola il principio di legalità sotto diversi profili.”
L’iniziativa del Comune, per di più, produce un trattamento di dati non conforme ai principi del Codice privacy (necessità, pertinenza e non eccedenza nel trattamento) perché le finalità indicate dall’ente locale di stimolare il senso civico dei cittadini, sollecitandoli al pagamento del dovuto o dissuadere gli evasori, possono essere soddisfatte con le misure già in vigore (procedimento di riscossione coattiva dei tributi, pagamento degli interessi di mora, applicazione delle sanzioni amministrative previste). La diffusione on line dei morosi, essendo la forma di pubblicità più ampia, appare quindi un irragionevole strumento vessatorio, suscettibile di causare danni e disagi lesivi della dignità della persona.
Pertanto si invitano tutti i cittadini presenti nell’elenco a chiedere chiarimenti all’Ente comunale, circa la pubblicazione di questo elenco ed eventualmente rivolgersi nelle sedi opportune per supporto circa la violazione dei loro diritti, che sono e restano sempre diritti della persona dal valore inestimabile.
E’ quanto afferma il Circolo “G.Almirante” Fratelli D’Italia di Cirò Marina.