In particolare, le Fiamme Gialle, nell’area comunale di Cassano allo Ionio (CS), hanno sottoposto a controllo un furgone che era stato notato uscire dalla sede di una Società di commercializzazione di prodotti petroliferi, con a bordo due persone.
Accertata la presenza all’interno del veicolo di molteplici bidoni in plastica colmi di gasolio privo della documentazione accompagnatoria obbligatoria, i Finanzieri operanti hanno richiesto l’ausilio immediato di un’altra pattuglia al fine di estendere il controllo anche al Deposito commerciale dal quale poco prima il mezzo si era allontanato.
La rilevazione delle giacenze e il riscontro con la documentazione contabile hanno consentito di ottenere prova certa dell’avvenuta cessione del gasolio agricolo in totale assenza di documentazione fiscale.
Al termine delle operazioni, il rappresentante commerciale dell’azienda e gli occupanti del mezzo sono stati denunciati a piede libero, in concorso tra loro, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, per il reato di sottrazione al pagamento dell’imposizione, c.d. “accisa”, su prodotti energetici violazione prevista e punita dagli artt. 40 e 49 del D.Lgs. nr. 504/95 (Testo Unico Accise).
I responsabili ora rischiano la pena della reclusione sino a 3 anni e la multa da 2 a 10 volte il valore dell’imposte evase, non inferiore comunque al minimo previsto di circa 7.750 Euro.
Il prodotto energetico rinvenuto dai militari è stato sottoposto a sequestro penale, per essere successivamente confiscato, procedura resa obbligatoria per legge in materia doganale.
Rispetto a quello utilizzato per autotrazione, il gasolio “agevolato” per l’agricoltura gode di particolari “sconti” consistenti nella riduzione dell’accisa e dell’IVA, pari al 10% anziché al 22%; ciò consente un prezzo finale di vendita del combustibile mediamente più basso di 0,50€ al litro rispetto a quello per autotrazione.
Per tale motivo la destinazione di gasolio agevolato ad uso non agricolo è vietata, in quanto consentirebbe un indebito risparmio di accisa e imposta.
L’attività svolta si inquadra in un più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza per la tutela della legalità economica e degli equilibri di mercato.