E’ denominata la ” LUSTRA ” come la località di appartenenza, l’area archeologica collocata lungo la strada interpoderale che collega Scandale con la propria frazione Corazzo. Situata in mezzo ad una suggestiva vista panoramica, come si può vedere dalle immagini, infatti a Nord si possono scorgere le vallate del fiume Neto, ad Est il tavolato del Marchesato che scende fino al mare, e non mancano le vedute dell’altopiano silano.
All’interno della struttura, sono stati rinvenuti diversi materiali tra i quali frammenti di ceramica ellenistica, orli decorati ricondicibili a grandi contenitori usati per conservare le granaglie, monete, numerosi pesi da telaio contrassegnati e diverse forme, che documentano come nel sito fossero praticate attività di lavorazione tessile, e di stoccaggio di prodotti agricoli.
I reperti, oggi custoditi dalla Soprintendenza ai beni culturali, sono datati a partire dal IV sec. A..C., quindi riferibile al periodo brettio, Le fonti antiche più attendibili che parlano dell’ etnos dei Brettioi (così li chiamavano i greci) o Bruttii (così li chiamavano i romani) dono Diodoro Siculo (XXIII, 1) i quali, a loro volta, si rifanno agli scritti di Timeo di Taormina e di Eforo di Cuma Eolica.
Gli insediamenti bretii non raggiungono la dimensione e l’organizzazione di una città, ma nuclei sparsi dislocati a brevi distanze, e l’area della ” Lustra” di Scandale probabilmente ospitava una vera e propria fattoria adibita alla lavorazione dei prodotti del luogo.
L’area archeologica ” la Lustra” in seguito sarà visitabile l’intera struttura ed è adatta per organizzare eventi, convegni, mostre legati all’archeologia e alla storia dell’epoca, ma anche ad attività culturali, teatro e tragedie greche ecc.
Spero che a presto possiamo finalmente inaugurare questa importante opera in paese, ed avviare altri progetti per nuovi scavi nella zona, visto che il sito è di straordinaria importanza.