Alla presenza del Generale Cravarezza presidente ABNUT e dell’Onorevole Nino Boeti vice presidente del Consiglio Regione Piemonte, la Calabria ha fatto parlare di se. L’atlante fotografico di geografia umana del maestro Bertelli e la pellicola I colori del cielo del regista Mazza, doni di eneguagliabile valore al popolo calabrese, hanno ottenuto grande consenso. I presenti in sala hanno dimostrato notevole interesse e condivisione delle intenzioni dei due autori. In particolar modo il padrone di casa, il Generale Cravarezza, ha voluto regalare la sua personale esperienza nella “punta dello stivale”:
«Ho trascorso oltre 8 mesi in due turni successivi di 4 mesi ciascuno con permanenza prolungata in varie località, Reggio Calabria, Gambarie, Taurianova, Cittanova, e visite periodiche in moltissimi altri centri, posso affermare che è stato un soggiorno molto positivo sia sotto l’aspetto professionale, nel cui contesto si è svolta, sia soprattutto per le esperienze relazionali e ambientali tanto istituzionali (contatto con prefetti, sindaci, forze dell’ordine), quanto nei normali rapporti quotidiani diffusi. Per un lungo periodo è stata con me anche mia moglie con il figlio di 11 anni, trovando ospitalità presso una famiglia locale che ci ha affittato una sua camera. Anche loro non hanno avuto problemi e ancora oggi ricordano con piacere di aver goduto di ottima accoglienza e cortesie da tutti. In particolare è stato molto stimolante e simpatica la permanenza di oltre un mese a Gambarie, a cavallo del dicembre 1993-94. Nel periodo tutti gli Alpini con noi hanno goduto di un ambiente di lavoro ottimale per condizioni di terreno e di ospitalità e di contatti molto positivi con le locali autorità e popolazione, tanto che abbiamo programmato una visita in un fine settimana da parte di molti genitori dal Piemonte e il gemellaggio tra Gambarie e Boves (CN), dove aveva sede una mia caserma, con l’incontro dei due Sindaci. Il Sindaco di Gambarie era giovane e pieno di entusiasmo. Quando poco meno di un anno dopo, nell’autunno del 1994 il cuneese subì una tragica alluvione, ricordo con molto piacere la sua telefonata, che mi raggiunse mentre ero in movimento con il reggimento verso le aree disastrate per portare soccorso, per chiedermi se poteva fare qualcosa per noi. Nel mio ricordo e penso anche in quello di molti Alpini che hanno condiviso la mia esperienza, sono rimaste più cose positive di quante negative si usa attribuire alla Calabria».
Molto significativo è stato, poi, l’intervento dell’Onorevole Boeti, piemontese d’adozione da ormai 44 anni ma originario di Taurianova (RC). In Piemonte è stato calciatore, poi sindaco e ora vice presidente del consiglio regionale oltre che affermato e stimato ortopedico: «La Calabria resta, nonostante tutti questi anni, la mia terra. Ma non posso non domandarmi che vita avrei fatto se vi fossi rimasto». Il dubbio che la Calabria non avrebbe potuto offrirgli la stessa vita avuta a 1200 km da casa sua, è tutt’oggi il cruccio di molti giovani e il nucleo centrale di Genti di Calabria; mostrare un sud “inedito”, capace di scardinare gli stereotipi e i pregiudizi a cui si è stati abituati finora, vuol dire anche riaffermare la possibilità di un cambiamento, dare coraggio e consapevolezza alle nuove generazioni, per decidere di restare, di non partire, di essere eccellenze nella propria regione.
Pino Bertelli e Francesco Mazza si sono detti entusiasti dell’accoglienza avuta e della partecipazione sentita, ennesima conferma della valenza del progetto e dell’importanza di farlo conoscere. Ecco allora che, senza perdere altro tempo, è già previsto per venerdì 29 settembre il prossimo incontro. Ad accogliere le “Genti di Calabria”, questa volta, sarà il Palazzo delle Esposizioni di Praia a Mare (CS).
Pino Bertelli è nato in una città-fabbrica della Toscana, tra Il mio corpo ti scalderà e Roma città aperta. Dottore in niente, fotografo di strada, film-maker, critico di cinema e fotografia. I suoi lavori sono affabulati su tematiche della diversità, dell’emarginazione, dell’accoglienza, della migrazione, della libertà, dell’amore dell’uomo per l’uomo come utopia possibile. È uno dei punti centrali della critica radicale neo-situazionista italiana.
Francesco Mazza nasce a Reggio Calabria, regista, produttore, filmaker, curatore di mostre fotografiche,concorsi e workshop. La sua carriera inizia a 20 anni: con una moviola super/8 riprende e monta matrimoni. La sua passione per il cinema nasce insieme alla sua attività impredintoriale, tra le prime in Italia, di noleggio film super8. Fonda così la Cine Sud. Come regista ha sempre cercato di riportare sulla pellicola le cose che più gli stanno a cuore: il vero e la bellezza.