Il 24 Agosto scorso sono venuti in visita a Montauro i Templari del Gran Priorato d’Italia OSMTH (Ordo Supremus Militaris Templi Hierosolymitani) . Erano presenti: il Gran Priore Vicario, Filippo Grammauta; il Gran Segretario, Donatella Merli; il direttore dell’Accademia Templare di Cirò Marina, Cav. Enzo Valente e la dama Lilian Cabral. Il gruppo neotemplare è stato accolto nel misterioso borgo collinare catanzarese da un gruppo di giovani del luogo e dal professore Giuseppe Pisano, autore del libro dal titolo “I misteri di Montauro: la Rennes le Chateau italiana”.
Pisano ha fatto notare in particolare a Grammauta e Merli venuti da Roma le tante particolarità presenti nella chiesa dedicata a San Pantaleone (santo ausiliatore venerato dai Templari) che riconducono al tempio del paesino francese di Rennes dedicato a Maria Maddalena. Dal portale con la scritta in alto “Terribile è questo luogo” alle statue dei Santi che con le lettere iniziali compongono la parola Graal; dall’orientamento della costruzione perfettamente est-ovest al posizionamento geografico di Montauro esattamente sulla linea retta virtuale che collega geometricamente Rennes con Gerusalemme; dalle statue di San Giuseppe e della Madonna che portano entrambe il Bambino tra le braccia ai quadri della Via Crucis, disposti in senso antiorario, dove si riscontrano un soldato Franco e non Romano (con un elmo del tutto simile a quello utilizzato dalle truppe di Dagoberto II, l’ultimo dei Merovingi) e il cielo al tramonto; dal simbolo detto “della Maddalena” somigliante al simbolo massonico della squadra e del compasso incrociati alle lapidi votive con lettere rialzate e date sbagliate alcune delle quali evidenziano la datazione 1781 (anno coincidente con la stele di Marie de Nègre, la tomba più celebre di Rennes le Chateau); dalla cripta oggi murata al rinvenimento, nella suddetta costruzione sotterranea all’incirca 70 anni addietro di uno scheletro su una poltrona che fa pensare al caso del misterioso parroco della chiesa di Rennes, Bèrenger Saunière cui si dice che alla sua morte venne messo su una poltrona.
Inoltre i membri del Gran Priorato d’Italia OSMTH hanno potuto riscontrare la presenza nel paese di numerosi simboli che richiamano ai templari come i “nodi templari” (o di Salomone) di piazza Zanardelli e della chiesa di Sant’Anna o lo stemma di palazzo Di Florio raffigurante un cavaliere a cavallo con la spada issata.
Sorpresa generale è stata anche quella di riscontrare in una chiesa di un piccolo paesino catanzarese come Montauro la presenza di affreschi eseguiti da bravissimi artisti.
Infine il Gran Priore Vicario, Filippo Grammauta ha voluto complimentarsi con il professore Pisano per i suoi studi rigorosi sulla presenza templare in Calabria, nonché ha voluto ringraziarlo per l’impegno profuso alla riscoperta di antichi e misteriosi borghi calabresi e per la collaborazione con l’Accademia Templare di Cirò Marina. Inoltre, l’Accademia Templare di Cirò Marina ha in cantiere altri progetti, con l’ausilio di numerosi studiosi tra cui il socio prof. Pisano, per la diffusione e la conoscenza degli antichi borghi medioevali calabresi.
E’ veranmente un argomento molto interessante a me caro e che si potrebbe saperne di più in merito, accedendo alla Cripta murata da 70 Anni a Montauro, però senza tralasciare l’entroterra montano come una realtà tipo Serra San Bruno che può fare da battistrada ad un flusso turistico di qualità che si può sfruttare specialmente se quel possedimento certosino come Montauro legato molto a Serra San Bruno e ai suoi Certosini