In occasione della 47a Sagra della Sardella, il 13 Agosto a Crucoli è stato presentato il libro “Crucoli, Sardella e Dintorni” di Giuseppe Virardi. Dopo il saluto del Sindaco, Domenico Vulcano e dell’On. Nicodemo Oliverio, hanno relazionato il dirigente e poeta Giuseppe Barberio e lo scrittore Cataldo Russo. Ha condotto i lavori il Nicodemo Bruno. La serata è stata culturalmente allietata anche dalla declamazione di alcuni componimenti poetici in vernacolo crucolese da Imma De Fine (’U jurnu d’a festa) e Vittoria Albanese (Ricrìju), nonché da due giovani: Alessia Virardi e Francesco Gagliardi che hanno interpretato, sempre in vernacolo, due brevissime rappresentazioni, ’A Sardèddra d’a cummàra e ’A Mericìna ’e zzu Francìscu, suscitando consensi ed applausi tra il pubblico, accorso numerosissimo per l’occasione. Giuseppe Barberio, nel congratularsi con l’autore per l’originalità e l’unicità dell’argomento trattato, ha evidenziato “la passione e l’impegno di Virardi nel lavoro svolto, che si è esplicato nella ricerca paziente di articoli di stampa, nella consultazione di testi di gastronomia locale e non, nell’ascolto della viva voce di esperti e meno esperti, di buongustai, di massaie e di anziane signore. Si tratta di una ricerca storico-sociale e culturale che, da un prodotto alimentare, investe un paese e un territorio e, in quanto tale, essa costituisce uno strumento di documentazione e di crescita della memoria locale”. “Questo lavoro, ha sostenuto Cataldo Russo, scaturisce innanzi tutto dal profondo interesse per la cultura popolare, la quale si manifesta non solo attraverso gli usi, i costumi e le tradizioni, ma anche con la gastronomia, rappresentata dalla cosiddetta ‘cucina povera’.Costituisce un modesto contributo a non far cadere nell’oblìo il patrimonio delle tradizioni storico-culturali del territorio, può diventare un prezioso punto di riferimento per chi voglia cimentarsi a riscoprirne le radici, e può essere senz’altro un mezzo per la divulgazione di una delle più apprezzate specialità gastronomiche crucolesi”.Il libro, oltre alla Sardella, che è stato l’argomento principale, tratta una serie di temi che a volte fanno da sfondo, a volte da supporto ai modi e ai perché di questa specialità che reca ‘tracce delle più antiche conquiste umane davanti al fuoco’. L’intervento conclusivo è stato dell’autore del libro, Giuseppe Virardi che ha detto: “Quando ho pensato di scrivere questo libro sulla sardella, frutto di una paziente, elaborata e lunga attività di sintesi tra notizie, indicazioni, ricerche, racconti ed esperienze dirette, non immaginavo di portare allo scoperto anche un ‘tesoro’ sommerso e poco apprezzato: l’arte culinaria crucolese e, con essa, la sua varietà e genuinità di prodotti. Dalla ricerca fatta, nonostante la scarsissima letteratura esistente sull’argomento, sono venute fuori, infatti, tante notizie gastronomiche, viste tutte nel contesto del modo di vivere, dei costumi, delle vicende secolari di questo nostro ambiente, cui tanta bellezza ha profuso la natura. In questi ultimi anni, secondo una moda imposta dalla civiltà dei consumi, si sta assistendo a una continua proliferazione di pubblicazioni, allo scopo di divulgare le ricette e le specialità gastronomiche della cucina regionale. Tutte queste iniziative editoriali, però, non sempre costituiscono validi contributi alla conoscenza della cultura gastronomica e contadina, proprio perchè risultano fini a se stesse e non ad altro. La cucina crucolese ha polarizzato da molto tempo le mie riflessioni perché l’ho intesa come fatto di cultura, come conoscenza della gente, schietta e generosa. È per questo che ho cercato di saperne di più sui piatti genuini, naturali, sostanziosi e sobri, creati col poco che può offrire la terra. Il lavoro che viene proposto, perciò, ha lo scopo di favorire non solo la conoscenza di una specialità gastronomica, la sardella, con le sue qualità e le sue utilizzazioni, ma anche, indirettamente, la conoscenza di Crucoli nei suoi vari aspetti, connessi alle diverse manifestazioni della vita sociale. Desidera essere, inoltre, una guida alla scelta dei consumi turistici interni, alternativi e stimolanti, per ritrovare quella dimensione locale di crucolesità, indispensabile alla nostra stessa economia, pertanto, utili al processo di crescita e di progresso mancante, di cui tanto e da più parti si parla. L’intento è, anche, quello di salvare dall’ aggressione della civiltà la tradizione viva e genuina della gastronomia crucolese e del nostro territorio di appartenenza, affinché, soprattutto i giovani, possano coglierne la semplicità, la schiettezza e la significativa capacità di adattarsi ad utilizzare tutto ciò che la natura offre. Inoltre, un panorama di curiosità, le recensioni e gli scritti tratti da poeti, letterati e giornalisti, da esperti e critici di gastronomia, nonché proverbi, detti, componimenti in vernacolo crucolese e consigli vari, danno un tocco di completezza al libro, che, spero, come la prima edizione, possa riscuotere il consenso di chi lo legge”. Dopo la presentazione del libro, è iniziata la festa della Sagra della Sardella in una piazza gremita fino all’inverosimile, con lunghe code davanti agli stand per gli assaggi della Sardella preparata in mille salse ed altre specialità tipiche crucolesi e con un buon bicchiere di vino per stemperare la piccantezza. Musica folkloristica, canti paesani, tarantella e balli, hanno allietato la serata, tutto all’insegna dell’allegria.