Nel periodo compreso fra il 1 e il 4 giugno, la Soprintendenza Archeologica della Calabria, con la direzione scientifica della dott.ssa Aisa, grazie alla fattiva collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Cirò Marina e all’impegno dell’Assessore ai Beni Archeologici, Storici e Monumentali Antonio Strancia, ha attivato una serie di ricognizioni archeologiche subacquee, con l’ausilio dell’Archeologo Dott. Francesco Laratta e dalla sua Equipe, anche in continuità di quanto già svolto negli anni precedenti, miranti alla verifica dello stato dei luoghi e censimento accurato di eventuali altre rilevanze di interesse archeologico subacquaeo.
Il tutto è finalizzato ad un progetto a medio lungo termine ben più corposo, come stabilito dalla stessa Soprintendenza, mirante alla stesura di una carta archeologica subacquea atta a rendere fruibili le varie, eventuali, aree al vasto pubblico di subacquei ricreativi, offrendo, oltre che nuovi spunti scientifici alla conoscenza storica del territorio, anche una nuova offerta turistica differenziata al pubblico vacanziero.
Quanto possa essere di notevole rilievo il progetto messo in essere dalla Soprintendenza e dal Comune è dimostrato anche dall’Ordinanza 51/2017 emessa dalla Guardia Costiera di Crotone che ha interdetto tutte le attività nelle zone interessate dalle ricerche nei giorni 1 – 4 giugno. Le immersioni si sono svolte sotto il controllo e la vigilanza dell’ufficio della Guardia costiera di Cirò Marina.
Un primo passo verso una nuova realtà di conoscenza del patrimonio cirotano e della sua fruibilità e salvaguardia.
La sinergia dimostrata fra l’Amministrazione, la Soprintendenza e la Guardia Costiera ha dimostrato come sia possibile salvaguardare e rendere fruibile i beni sommersi che, pur essendo proprietà dello Stato, in base al dettato di Legge in vigore, devono essere di sicura fruizione al pubblico, questa è l’unica via che può garantire anche un nuovo modo di approcciare al turismo subacqueo.
Di contro la via intrapresa dall’Amministrazione consente di essere ottimisti per future evoluzioni positive nell’ambito dell’ulteriore conoscenza del territorio anche alla luce dei risultati scientifici emersi nel corso degli stessi giorni, un nuovo tassello per la conoscenza del patrimonio sommerso cirotano che non può e non deve fermarsi a fatti episodici ma avere una sua continuità, come ha previsto la stessa Soprintendenza Archeologica.
E’ quanto comunica il Dr. Antonio Strancia, Assessore ai Beni Archeologici, Storici e Monumentali.
Bella iniziativa, ma gli scavi al tempio quando iniziano??