E’ quanto afferma in una nota il Sen. Nicodemo Filippelli (Segretario regionale IDM). Non possiamo più subire il peso e le conseguenze dell’esclusione, della Calabria, dall’alta velocità e né possiamo continuare ad assistere, passivamente, ad una evidente mancanza di volontà per quanto riguarda gli investimenti in infrastrutture che potrebbero ridurre, di molto, i gap tra la nostra regione ed il resto d’Italia. Per questo motivo, l’Italia del Meridione è pronta ad attivarsi sul territorio, grazie anche al sostegno delle varie sezioni e dei nostri rappresentanti presenti in centinaia di realtà locali, affinché si incentivi una protesta civile e collettiva, utile a far recepire, all’interno dei palazzi romani, il malcontento e la forte delusione verso scelte che, di fatto, rischiano di penalizzare, ancora di più, la Calabria ed in calabresi ed il già precario tessuto sociale ed economico.
La nostra regione, infatti, ha bisogno di opere utili che siano in grado di aggiornare le sue infrastrutture, ormai datate e vetuste. Bisogna interconnettere la Calabria alla rete di trasporti europei. L’obiettivo deve essere quello di creare un moderno sistema, che sia di supporto all’economia ed alla crescita della nostra terra, che permetta l’accessibilità ai territori e consenta la connessione semplice tra Europa e Mediterraneo. Le infrastrutture di trasporto non sono fini a se stesse, ma costituiscono lo strumento per realizzare i servizi necessari per i fabbisogni di accessibilità e mobilità ed a rilanciare lo sviluppo delle aree marginali del territorio calabrese.
La pianificazione delle infrastrutture di trasporto, secondo il nostro parere e secondo una serie di studi redatti da giovani professionisti a noi vicini, deve andare oltre i concetti di sostenibilità ambientale ed energetica ed incoraggiare un approccio che, oltre alla conservazione del territorio ed alla salvaguardia degli equilibri climatici, miri ad elevare l’infrastruttura ad elemento qualificante del paesaggio. La Calabria gode di un ineguagliabile patrimonio storico, artistico e culturale, una collezione di attrazioni per i viaggiatori nazionali ed internazionali. Eppure le entrate turistiche rappresentano solo il 13% del totale. Infatti, sebbene nei primi anni 2000 la Calabria abbia guadagnato terreno rispetto ad altre regioni grazie alla presenza di compagnie di volo low-cost, che hanno ridotto il relativo svantaggio in materia di accessibilità, durante la recente crisi economica la Calabria è risultata la regione in cui le entrate sono diminuite più rapidamente. Uno dei principali punti di debolezza del sistema turistico calabrese è l’accessibilità. Accessibilità che per il mezzogiorno in generale vede prevalere le modalità aeree e marittime, a fronte di un più bilanciato set di alternative modali offerto al Nord del paese. Una piena valorizzazione del potenziale turistico del Sud e della Calabria in particolare, dipende dal miglioramento delle connessioni ai poli turistici.
Ecco perché la velocizzazione della tratta ferroviaria Salerno-Reggio Calabria è imprescindibile per garantire dei collegamenti veloci con il resto dell’Italia. Questo intervento, lo diciamo da anni, è quanto mai urgente. Senza l’adeguamento infrastrutturale della linea, sempre meno treni transiteranno verso Reggio Calabria. Come evidenziano i casi di successo degli anni passati, interventi di questo tipo riducono le percorrenze rendendole competitive con il trasporto su gomma e garantiscono maggiore puntualità e sicurezza. Unitamente alla velocizzazione della rete tirrenica, sarebbe importante anche potenziare ed elettrificare la rete ferroviaria jonica che collega Sibari con Reggio Calabria. Su queste tematiche, l’Italia del Meridione avvierà una forte campagna di sensibilizzazione e di civile protesta collettiva. Su questi temi non possiamo più attendere. Roma deve agire.
..E che agiscano tutti i politici calabresi.
Purtroppo un auspicio disatteso sistematicamente che ha gettato le basi dell’inefficienza del “sistema calabria”.