Da ieri fino a venerdì prossimo astensione dalle udienze civili e penali anche a Crotone, come in tutt’Italia. Lo hanno proclamato i giudici onorari di tribunale ed i vice procuratori onorari che aderiscono alla Federmot, Unimo, Anmo, Cogita, Conamo, i quali, al contempo, invitano il Consiglio Superiore della Magistratura, l’Associazione nazionale magistrati, i capi degli uffici giudiziari, gli organismi e le associazioni forensi a voler prendere posizione in ordine a quanto richiesto dai magistrati onorari, ossia il mero proseguimento del rapporto di servizio, inteso come rapporto tendenzialmente full-time, sino all’età pensionabile e la riqualificazione economico previdenziale, fermo restando l’assoluto rispetto della prevalenza funzionale della magistratura di ruolo, tra cui la progressione economica e di carriera, l’elettorato attivo e passivo presso gli organi di autogoverno, la titolarità delle funzioni di coordinamento, presidenziali, semi-direttive e direttive. Non si erano mai visti i capi di pressoché tutte le Procure della Repubblica italiane scendere compattamente in campo per perorare un ripensamento del Governo. E’ invece avvenuto per difendere i diritti dei magistrati onorari, ritenuti un’importante risorsa per la giustizia e il suo buon andamento. I magistrati onorari chiedono ancora una volta al Ministro della giustizia Andrea Orlando di abbandonare la linea pervicacemente intrapresa, e che porti in Parlamento un decreto-legge che attui il principio di indipendenza dei magistrati onorari, ribadendo l’esclusiva titolarità in capo alla magistratura di ruolo e accordando a quella onoraria, subito e non fra 3,5 o 20 anni, i diritti economici e previdenziali più adeguati, in coerenza con i vincoli sovranazionali che vietano di discriminare i magistrati onorari in ordine al trattamento economico-previdenziale e alla durata del rapporto di servizio. La Federmot, sostiene il coordinatore regionale vicario, dottoressa Barbara Cerminara, got presso il tribunale di Crotone, “ha peraltro già sottoposto all’Anm una proposta con la quale si consente ai magistrati onorari di concentrarsi sull’esercizio delle proprie funzioni di supporto alla magistratura di ruolo, astenendosi da altre attività di pubblico impiego o forensi durante il proseguimento dell’incarico giudiziario, mantenendo i soli diritti di autogoverno già riconosciuti, previo riconoscimento, sino all’età pensionabile, di una retribuzione coerente con l’impegno a tempo pieno e con la natura professionale dell’attività svolta”.
Carmelo Colosimo