I Carabinieri Forestali hanno sequestrato, nei giorni scorsi, diversi quote di terreno quasi contigue ricadenti nella loc. Piane del Re di San Mauro Marchesato in cui erano state eseguite delle lavorazioni agricole incisive senza alcuna autorizzazione, tra cui anche l’estirpazione di macchia mediterranea percorsa dal fuoco. Il committente dei lavori è stato deferito all’Autorità giudiziaria che ha già convalidato il sequestro.
Con l’obiettivo verosimilmente di trasformare dei terreni interessati da prati pascoli permanenti e da macchia mediterranea in un’area coltivabile, un imprenditore agricolo di Cutro, aveva avviato una lavorazione profonda dei propri appezzamenti di terreno. Essa aveva comportato anche l’estirpazione di tutta la macchia mediterranea, seppur degradata, per effetto dei ricorrenti incendi avvenuti nel passato, l’ultimo dei quali nel settembre del 2014. In seguito ad accertamenti è emerso che l’imprenditore non aveva alcuna autorizzazione per eseguire i lavori, peraltro inibiti dal vincolo di immutabilità di destinazione essendo l’area percorsa dal fuoco, ai sensi della legge n. 353/2000 che detta norme in materia d’incendi boschivi.
Le aree, inoltre, ricadono in zona ZPS e SIC, quindi soggette alla speciale protezione dell’autorità, pertanto oltremodo vincolate. Le lavorazioni profonde effettuate, hanno sconvolto l’assetto idrogeologico del terreno, alterando il deflusso delle acque superficiali, esponendolo al dilavamento e ruscellamento.
I militari, in seguito ad accertamenti minuziosi, hanno posto sotto sequestro l’intera area interessata ai lavori, estesa circa sette ettari, per prevenire ulteriori lavori non autorizzati. Il presunto responsabile è stato segnalato alla Procura della Repubblica. Il sequestro è stato già convalidato.
Si puntualizza l’importanza ecologica dei “pascoli permanenti” dove diverse specie animali, in particolare mammiferi ed uccelli, quali ad esempio l’istrice, il falco pellegrino, il capo vaccaio etc, trovano la loro fonte di risorsa alimentare. Infatti, per tale ragione, all’interno delle Zone di Protezione Speciale e nei Siti di Interesse Comunitario la trasformazione dei pascoli permanenti, ad altri usi, viene inibito.