Nel corso della riunione della Comunità del Parco, tenutasi presso la sede dell’Ente Parco Nazionale della Sila a Lorica il 21 u.s., ben otto sindaci hanno fatto richiesta all’Ente affinché il Parco stesso prenda parte alla battaglia che i Comuni della Presila stanno intentando contro la discarica di Celico. “La discarica infatti, pur non ricadendo all’interno dell’area protetta, sorge comunque ai suoi limiti, visto che dista solamente poche centinaia di metri dall’area ZPS IT9310069 Parco Nazionale della Sila, Sila Grande e altrettanto dai Siti d’importanza Comunitaria Monte Curcio IT9310075; Serra Stella IT9310085; Acqua di faggio IT 9310077; e da due riserve nazionali statali quali la R.N.S. Serra della Guardia e la R. N. S. Tasso Camigliatello Silano”.
I Comuni della Presila hanno ricordato “a questo proposito che, contrariamente a quanto sostenuto dalla Regione Calabria, in ordine al rilascio dell’A.I.A e del suo rinnovo/riesame si sarebbero dovuti tenere in considerazione gli aspetti propri della valutazione d’incidenza. Questo perché, seppure l’impianto non ricade in zona Sic, né in area Zps e, dunque, non si trova all’interno di aree “Natura 2000” per le quali la suddetta valutazione è dovuta, la suddetta valutazione di incidenza si applica tuttavia sia agli interventi che ricadono all’interno delle aree Natura 2000 (o in siti proposti per diventarlo), sia a quelli che pur sviluppandosi all’esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati nel sito (così come risulta da molteplici sentenze: Cons. Giust.Amm.Sicilia sez. giurisd.15.12014 n.4; Tar Potenza sez. I, del 13.2.2016 n. 107; Tar Catanzaro, sez. I, del 20.10.2015 n. 1601; Tar Catanzaro sez. I del 23.3.2015 n.535)”.
In quest’ottica la partecipazione dell’Ente Parco Nazionale della Sila alla Conferenza di Servizi può senz’altro essere vista non solo come necessaria, ma addirittura indispensabile. Specie tenendo in considerazione quanto previsto dal Codice dell’Ambiente, che all’art. 29 quater, comma 5, stabilisce: “la convocazione da parte dell’autorità competente ai fini del rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale, di apposita conferenza di servizi, alla quale sono invitate le amministrazioni competenti in materia ambientali” (TAR Friuli VG Sez. I n. 77 del 11 marzo 2016).
A questo riguardo il comune di Rovito ha anche proposto un ricorso (n.573/2015) presso il Tar di Catanzaro, tenuto conto del fatto che la Regione Calabria, in sede di memoria costitutiva (e di controdeduzioni inviate ai Comuni Presilani) ha affermato che non vi è alcun illegittimità nel non aver invitato l’Ente Parco alla Conferenza di Servizi, e richiesto all’Ente Parco stesso che questi intervenga ad adiuvandum nel processo in corso.
Nel corso della riunione della Comunità del Parco sono anche stati illustrati i vantaggi, sia in termini di certezza nella gestione del territorio e dei vari confini, che ai fini dell’interscambio di informazioni con i comuni, che porterà l’entrata a regime del S.I.T. (Sistema di Informazione Territoriale). Un sistema di gestione non solo del territorio, ma anche di uomini, procedure ecc., basato sulla infrastruttura software G.I.S. (Geographic Information System). Il S.I.T. partirà tra gennaio e febbraio prossimi con lo svolgimento di tre giornate formative.