I luoghi di incontri degli anni 60, non erano come adesso seduti comodamente nei salotti di casa.
In estate il salotto era davanti alla porta seduti a piano terra.
Il problema di socializzazione non sapevamo cosa era.
Bastavano le chiamate tra i capi famiglia
(Cumpaaaa, veni a settiti, ca ci bivimu nu bicchieri i vinu ), subito si faceva gruppo.
Di solito quasi sempre le stesse persone della ruga, U parrinu Peppu( Giuseppe Iurato buonanima),
u zu’ Pasquale( Lidonnici),Salvatore Iacometta (Turuzzu),suo fratello Michele Iacometta e spesso alternandosi,i Frustaci, i Codispoti,
i Vetere.
Queste erano le famiglie che abitavano a via Pianetti. Me ne scuso se ne dimentico qualcuno.
Oltre ai racconti di u zu’ Pasquale, i giochi a nascondino, o altri giochi.
L’eccitazione, la felicità di noi ragazzi era il sentire,programmare i preparativi per organizzare ” la calata a mare” la domenica.
Gli incontri,cominciavano il mercoledì/giovedì.
Le nostre madri,si mettevano d’accordo cosa fare da mangiare.
Ognuno faceva qualcosa: chi a pasta piena, chi i pipi e patati, altri melenzane ripiene,pollo al forno con patate, i cipudduzzi naturalmente piccanti,il coniglio alla cacciatore.
I nostri padri invece stabilivano la partenza, chi doveva portare i pali per fare la capanna,(naturalmente le coperture erano le lenzuola) e sopratutto chi doveva portare il vino, e quanto ne doveva portare.
Da strongoli paese a strongoli mare,la domenica era come una processione, tutti incolonnati una dietro l’altro, il mezzo piu’
in uso allora in famiglia era il tre ruote
(il monovolume di oggi), i giovani diciottenni
di allora, i più trasgressivi avevano la vespa 50.
La mattina ci alzavamo velocemente tutti contenti e gasati, senza naturalmente
lavarci ( tanto si andava al mare..!!!)
Si aiutava nostro padre a caricare
il tre ruote,con tutto quello che nostra madre aveva preparato.
L’arrivo in spiaggia, il vedere costruire la capanna con le lenzuola, vedere le nostre madri organizzarsi,il loro essere “virgugnusi ” nel togliersi i vestiti, noi che non facevamo il bagno..!!!stavamo in ammollo per l’intera giornata..!!!
sentire i nostri padri parlare tra di loro
( Cumpaaa, mittimu l’anguria e u vinu in ta’riva i ru mari ,cosi si mantena friscu. Cumpaaa u sa comu calaaa… na bellizzaaa !!! ).
Tutta questa atmosfera che si creava per noi ragazzi era una festa.
La festa i ru mari..!!!
Giuseppe Gironda – Strongoli