Anche noi di #CariatiPulita, con gli attivisti di #RossanoPulita, abbiamo preso parte alla protesta organizzata dal movimento Le Lampare (tra i fondatori del nostro Comitato) contro la venuta a Cariati del Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, in tour referendario per il Sì insieme al Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, a Nicola Adamo e notabili Pd.
Una contestazione pacifica, che nello slogan “Cariati non ti vuole”, recava tutto il malessere e la storia di abbandono di un intero comprensorio, divenuto terra di nessuno, come, del resto, viene da sempre considerato dalla politica che conta, a meno che non si tratti di attingere alla generosa fonte del consenso come per il Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre.
Con le Lampare abbiamo protestato non per noi stessi, ma per tantissimi concittadini che pregano Dio di non ammalarsi, in questi luoghi tanto carenti di sanità e tutele per la salute pubblica (pensiamo alla discarica Scala Coeli, alla gestione del sistema rifiuti e all’incidenza dei tumori).
Abbiamo protestato per tutti coloro che conoscono l’isolamento e il disagio di una mobilità pubblica da terzo mondo, con una Statale 106 che continua a mietere vittime.
Per i titolari di piccole imprese (commerciali, artigianali, agricole, di pesca…) che non hanno più avuto respiro, e sono finiti ad ingrossare le fila delle migliaia di concittadini partiti senza prospettive di ritorno.
Abbiamo protestato per questi e per altri infiniti problemi, da sempre irrisolti, diventati vere e proprie emergenze che si ripercuotono sulla vita delle persone e sul destino delle comunità.
In verità speravamo nel cambiamento, con Oliverio presidente della Regione, ma non è avvenuto e questo territorio ionico, immobile, senza risposte ai principali bisogni, sembra avviato a morte lenta.
La classe politica che ci governa continua ad essere sorda alle richieste di incontri, di concertazione con i territori, necessaria per individuare le reali criticità e cercare insieme soluzioni almeno alle urgenze.
Queste, le ragioni del nostro civile dissenso e la scelta di continuare nell’ impegno per la difesa del nostro territorio e per i diritti dei cittadini.
Di certo abbiamo visto, com’è purtroppo diventata abitudine a Cariati, tanta gente inchinarsi a nuove promesse, pronta a tenere ben aperto il sacco da riempire di voti.