Nella giornata del 26 novembre, dopo l’incontro svoltosi presso la Sala degli Specchi della Provincia di Cosenza, a cui ha partecipato anche l’ex presidente del Senato Franco Marini, Oliverio si è spostato a Cassano allo Jonio dove, sempre insieme all’ex presidente del Senato, ha incontrato i cittadini nel corso di una affollata manifestazione pubblica a cui hanno preso parte anche il sindaco della città, Gianni Papasso, il deputato del Pd Nicodemo Oliverio, il segretario regionale socialista Luigi Incarnato, l’ex deputato Giuseppe Aloise e il segretario regionale del Pd, Ernesto Magorno.
“Sono particolarmente contento -ha detto Oliverio- di essere a fianco di Franco Marini. Sono contento e lo ringrazio di cuore, perché la sua presenza qui è quella di un grande dirigente politico, di una personalità che ha dato un grande contributo ad un processo, questo sì, riformatore, che è stato quello di spingere perché grandi forze popolari ritrovassero il cammino dell’unità nel rispetto della pluralità e della ricchezza culturale e politica di ognuna. E sono contento perché anche in questo passaggio Franco Marini, con grande lucidità, ha scelto la strada del cambiamento, facendo prevalere le ragioni politiche rispetto a quelle che potevano essere profonde ed anche giustificate ragioni di un risentimento. In questa sua scelta politicamente intelligente c’è tutta la forza della ragione che deve sempre guidare un grande dirigente politico. Dico questo con amarezza, perchè in questo momento importante della vita del Paese, in cui non siamo chiamati a dare un giudizio su un governo o su chi lo guida ma sul futuro dell’Italia, non tutti hanno fatto prevalere la ragione e la lucidità politica. Domenica 4 dicembre saremo chiamati a votare per dire un Sì o un No ad una riforma importante il cui “cuore” è dato dal superamento del bicameralismo paritario e da una diversa, più chiara regolazione del rapporto fra lo Stato e le Regioni”.
“Se dovesse prevalere il No -ha aggiunto il presidente della Regione- certamente non succederà la fine del mondo, ma l’Italia rimarrà ingessata, bloccata, ferma ad un palo rispetto alle democrazie più avanzate dell’Europa e del mondo. E non sarà la parte dei nostri amici che voterà No a poter rivendicare la vittoria. Non credo che ci sia in giro qualcuno che pensa che un’eventuale vittoria potranno attribuirsela Bersani e D’Alema. I veri vincitori del referendum saranno i Salvini, i Grillo, i Berlusconi e la destra. E non ci sarà più nessuno disponibile a mettere mano ad una nuova proposta di riforma. Immagino già quello che accadrà il giorno dopo un’eventuale vittoria del No: in molti si alzeranno e diranno che non è possibile riproporre una riforma su cui il “popolo sovrano” si è già pronunciato, bocciandola. E si manterrà, chissà per quanto altro tempo ancora, l’attuale stato delle cose. Il voto che esprimeremo il 4 dicembre è un voto per cambiare la Costituzione e, quindi, un voto per il nostro futuro e per il futuro dell’Italia. Tutte le forze che non sono animate da rancore o spirito vendicativo e di rivincita non possono non entrare nel merito della riforma e votare per il cambiamento. E’ questo, e non altro, il motivo che mi ha indotto a scendere in campo immediatamente dopo l’approvazione della riforma e a lanciare in Calabria i comitati per il Sì già nel mese di maggio”.
“Non c’è –ha concluso Oliverio, rispondendo a quanti lo hanno accusato di aver barattato il proprio sostegno al Sì con i favori del governo e del presidente del Consiglio- nessuno scambio, nessun patto, nessuna promessa di favori. Io sono coerente con la mia storia e con le battaglie portate avanti nel corso degli anni dalla forza politica e dallo schieramento a cui mi onoro di appartenere. Per questo motivo continuerò a girare la Calabria in lungo ed in largo, fino all’ultimo minuto prima del voto. Lo faccio perché sento il dovere di dover dare il mio contributo in un passaggio importante della storia del nostro Paese. In momenti come questi è necessario stare dalla parte giusta. La Calabria che guarda al futuro deve stare dalla parte giusta per accrescere il suo peso specifico nelle scelte sul futuro del Paese. Per questo motivo sono sicuro che i calabresi si schiereranno dalla parte giusta e daranno un contributo importante all’affermazione del cambiamento e della crescita dell’Italia”.