Si sa, le bugie hanno le gambe corte. Manna e la sua Giunta non potevano non incorrere in una figuraccia colossale con la storia della scuola Dante Alighieri a contrada Linze, che proprio oggi con ordinanza sindacale n° 158 è stata chiusa per tre giorni, quindi fino a mercoledì. – E’ quanto afferma, Domenico Miceli Capogruppo Movimento 5 Stelle al Comune di Rende. – La causa, si legge nell’ordinanza, è attribuita al “mancato funzionamento dell’impianto di riscaldamento dell’edificio scolastico”. Ma non è vero: quell’impianto di riscaldamento funziona benissimo. Il problema è che il gestore energetico ha tagliato la fornitura di gas perché nessuno dal Comune gli ha comunicato che si trattava di un istituto scolastico. E visto il debito pregresso l’utenza è stata staccata senza possibilità di valutare la sussistenza del reato di interruzione di pubblico servizio.
Al Comune di Rende si son scordati di pagare bollette elettriche per oltre un milione di euro e a farne le spese sono stati esclusivamente gli allievi della Dante Alighieri. Ma com’è possibile che il governo del fare si dimentichi di pagare le bollette del gas? Ricorda tanto quel debito fuori bilancio approvato lo scorso anno dalla maggioranza che riguardava bollette Telecom per 350mila euro. Ma quelli non erano altri tempi, o no?
Con la storia di Linze la continuità amministrativa che più volte abbiamo denunciato, si esplica in tutta la sua concretezza. Il parallelismo è compiuto, grazie a Manna e alla sua Giunta tecnica fallimentare. E non vogliamo neanche pensare a quello che potrà accadere quando i tecnici lasceranno il posto alla politica. Non ora, almeno.
In tutto questo guazzabuglio, tra bugie e bollette non pagate, a farne le spese sono sempre i più deboli: gli studenti della scuola Dante Alighieri che già da giovedì hanno iniziato a disertare le aule e lo faranno almeno fino mercoledì, giorno della probabile riapertura del plesso. Sei giorni persi, buttati al vento, cancellati dal calendario per distrazione e mancanza di scelte tempestive da parte di questa amministrazione.
Chiediamo allora a “maestri” e “maestrine” di questo esecutivo se il caso “Dante Alighieri” si può configurare come lesivo del diritto all’istruzione dei nostri studenti, se sono stati garantiti locali sani e sicuri, se è stata raccontata tutta la verità ai genitori e a tutta la città.
Come Movimento 5 Stelle prediamo le distanze da questo continuo scaricabarile, da questi metodi del fare approssimativi e scellerati. Dopo i disastri politici-amministrativi del recente passato Rende meritava un presente completamente diverso, che fosse in grado di proiettarla verso un futuro sostenibile e funzionale alle esigenze dei cittadini. Ma è più che evidente che siamo passati dalla padella alla brace.