Non è tollerabile che un privato che per il Comune di Mandatoriccio risulta non in regola con il versamento di ingenti tributi e che, per una serie di altre violazioni di norme non potrebbe partecipare ad alcun bando pubblico, possa essere poi considerato dalla Prefettura, e quindi dall’Ufficio periferico del Governo Italiano, beneficiario legittimo di sovvenzioni finalizzate a produrre solo un’evidente speculazione economica. Siamo di fronte ad un imprenditore che, da quanto ci risulta, incamera la tassa di soggiorno senza versarla all’Ente. Noi siamo per l’accoglienza, per l’integrazione, per il rispetto delle leggi e ci ispiriamo al messaggio di fratellanza più volte ribadito da Papa Francesco. Ma il rispetto delle leggi deve essere richiesto ed imposto a tutti.
È quanto ha ribadito, in una telefonata al Prefetto di Cosenza Gianfranco TOMAO, il Sindaco Angelo DONNICI che insieme alla Giunta e ai sindaci di Calopezzati Cesare MANGONE, di Pietrapaola Luciano PUGLIESE, di Cariati Filomena GRECO e di Terravecchia Mauro SANTORO, stanno condividendo e sostenendo la protesta popolare dei residenti di località LE GINESTRE e dell’intera comunità di Mandatoriccio e del basso jonio contro la decisione comunicata solo nella tarda serata di ieri (martedì 11), di allocare 42 migranti in una struttura ricettiva alla Marina.
I protestanti con cassonetti, pedane, striscioni, sedie e catene hanno materialmente bloccato l’accesso dalla SS 106 al passaggio a livello che conduce all’importante località turistica della Marina che, per numero di presenze turistiche nel periodo estivo, risulta seconda soltanto a Tropea. Sul posto sono intervenute tutte le forze dell’ordine e la Polizia municipale che stanno cercando di garantire il normale deflusso del traffico sulla SS 106.
Ciò che indigna profondamene – ha continuato DONNICI nella telefonata con il Prefetto – è il fatto che non si abbia avuto rispetto della decisione del Comune di Mandatoriccio di convocare per oggi, MERCOLEDÌ 12, un consiglio comunale ad hoc per porre la questione al centro del dibattito istituzionale e per consentire all’Amministrazione Comunale, di esporre tutte le riserve e le documentate irregolarità in capo al titolare della struttura ritenuta idonea dalla Prefettura ad ospitare i migranti.
Nella stessa mattinata odierna il Primo Cittadino ha firmato un’ordinanza di chiusura della stessa struttura perché il Comune è impossibilitato a garantire il servizio idrico e quindi l’abitabilità. Nell’ordinanza si fa riferimento, inoltre, al provvedimento di revoca del certificato di agibilità, da tempo in fase di istruttoria, per la presenza di sufficienti elementi che ne pregiudicano l’utilizzo in sicurezza.
Noi siamo e saremo contrari come territori – ha continuato DONNICI – a queste continue scelte imposte e calate dall’alto senza alcun dialogo e condivisione con le comunità ospitanti. Siamo ancora più contrari, e lo dimostreremo fino in fondo con ogni forma di protesta, la nostra opposizione, fino a quando le uniche scelte di cui questa zona sarà destinataria saranno improntate non allo sviluppo, ma all’isolamento, all’abbandono e alla privazione sistematica di servizi. Ciò di cui il Governo ed il Ministro competente dovrebbero prendere atto è che non si può pretendere di costruire dei veri e propri ghetti per migranti in quelle zone che turisticamente garantiscono la tenuta stessa dell’economie locali durante tutto l’anno. Ciò vale ed è vero soprattutto quando questi stessi territori, così come è accaduto e sta accadendo nel basso jonio, sono menomati nella fruizione dei fondamentali e basilari diritti di cittadinanza: alla salute, alla giustizia, alla mobilità e, quindi, allo sviluppo sostenibile e normale. A questo punto si deve avere il coraggio di commissariare i nostri comuni poiché noi Sindaci ci vediamo ormai costretti a subire soltanto ingiustizie plateali a danno delle nostre comunità e quindi a dover lottare con i cittadini per vederci riconosciuti diritti sacrosanti. Non possiamo essere chiamati soltanto per imporci discariche ed emergenze come questa dei migranti – continua DONNICI – gestite in modo da non garantire la loro integrazione. Noi siamo per l’integrazione, crediamo nell’integrazione e vorremmo mettere a disposizione le tante case nel centro storico. Questa sera nel Consiglio monotematico convocato ad hoc, al quale parteciperanno anche i Sindaci del territorio, chiederemo – conclude – che sul sito ufficiale della Prefettura vengano pubblicate in tempo reale tutte le manifestazioni di disponibilità all’accoglienza migranti presentate dai titolari di strutture private nei territori e che non vengano autorizzate strutture ricettive in zone a spiccata vocazione turistica.