Favorire lo sviluppo e l’innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali; promuovere il turismo sostenibile; facilitare la diversificazione economica e sociale connessa ai mutamenti nel settore della pesca. Sono, questi, gli ambiti di riferimento in cui si muoverà il “Flag, I Borghi Marinari dello Jonio”, l’importante società consortile che riunisce numerosi partner privati e pubblici. È un fatto storico: Crotone e Corigliano, le più importanti realtà portuali della fascia costiera jonica cosentina e crotonese, insieme, per lo sviluppo del territorio. Sono, questi, gli obiettivi ed i punti di partenza per futuri progetti e strategie, illustrati dal Presidente del CDA Cataldo Minò, in occasione dell’assemblea ospitata dal Palazzo Porti di Cirò Marina che ha visto la partecipazione di tutti i partner; dai rappresentanti istituzionali, a quelli degli istituti scolastici, passando dalle associazioni di categoria al mondo dell’imprenditoria. All’incontro hanno partecipato, oltre ai diversi partner privati anche i Sindaci e gli amministratori di Corigliano, Melissa, Cirò, Crotone, Cirò Marina, Trebisacce, Crosia, Crucoli, Cutro, e Strongoli.
“I tre ambiti tematici individuati – ha spiegato Minò – si pongono come obiettivo quello di contrastare l’abbandono del settore pesca dovuto al fenomeno dell’impoverimento delle risorse, in particolare da parte delle giovani generazioni, e contestualmente, di supportare il rilevante sviluppo delle attività di lavorazione e trasformazione e lo sviluppo di un turismo di qualità, destagionalizzando l’offerta”. Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. Il “Flag, I Borghi Marinari dello Jonio”, ha numeri e carte in regola per poter intercettare fondi a sostegno dell’intero settore: circa 260 imbarcazioni e, tra i suoi aderenti, le principali marinerie e realtà portuali della Calabria come Trebisacce, Cirò Marina, Corigliano e Crotone.
I Sindaci di queste ultime due Città, Giuseppe Geraci e Ugo Pugliese, in particolare, hanno condiviso strategie e metodi del sodalizio, ponendo sin da subito le basi per futuri progetti. Obiettivi dichiarati sono quelli di valorizzare e creare occupazione e promuovere l’innovazione in tutte le fasi della filiera dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura; migliorare e sfruttare il patrimonio ambientale locale, il patrimonio storico e archeologico, le tradizioni della pesca nel quadro complessivo di un’offerta turistica di qualità; sostenere la diversificazione, all’interno o all’esterno della pesca commerciale, l’apprendimento permanente e la creazione di posti di lavoro nelle zone di pesca e acquacoltura; promuovere la cooperazione nazionale e transnazionale nel settore della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione dei prodotti ittici.