“Da qualche giorno si sente dire in giro che la Zona di Ripopolamento e Cattura “Monte Pescaldo” non è più un’area protetta. La riapertura della ZRC, che si trova al confine con tre comuni della provincia di Crotone (Umbriatico, Pallagorio e Carfizzi), darà la possibilità ai cacciatori di utilizzare questo territorio per l’attività venatoria, il che significa l’abbandono dell’area da parte di cinghiali e di tutte le forme “viventi” che fanno parte di questo Ecosistema” è quanto dichiara il rappresentante Lipu di Cirò Marina, Mario Pucci che fa un appello agli organi competenti, sindaci del comprensorio, assessorato all’ambiente della Regione Calabria “intervenire per fermare questo disastro ambientale. Non ci sarà più un’altra possibilità di ristabilire l’equilibrio ecologico dell’area”. “La realizzazione dell’area – spiega Pucci – è stata possibile nel 2011 grazie al lavoro dell’Amministrazione Provinciale, dal Sindaco del Comune di Umbriatico e dal Comitato di Gestione dell’ATC KR1 sotto la gestione dell’Ing. Salvatore Chiarello, che hanno capito l’importanza di avere un’area protetta nel proprio territorio”.
Le zone di ripopolamento e cattura sono territori di ampie dimensioni (alcune centinaia di ettari) in cui la caccia è vietata. Di solito vengono individuate dalla Provincia per produrre in maniera naturale lepri, fagiani e cinghiali destinati a ripopolare il territorio cacciabile e nel contempo proteggere la restante fauna selvatica. Questo tipo di gestione consente di ripopolare il territorio con animali nati nelle stesse aree geografiche in cui verranno reintrodotti e riduce il rischio di diffusione di malattie e di epizoozie (diffusione di una malattia infettiva tra gli animali) rispetto alla immissione di animali di provenienza estera. L’istituzione della Zona di Ripopolamento e Cattura ha la durata di cinque anni ed è rinnovabile per un eguale periodo. “La cosa più vergognosa – continua Pucci – è l’assenza totale di presa di posizione delle Associazioni Venatorie e dell’ATC KR1 che invece di impegnarsi a fare riapprovare la ZRC dalla Regione Calabria nel nuovo Piano Faunistico Regionale, fanno gli interessi di pochi proprietari terrieri e cacciatori che avranno di nuovo la disponibilità dell’area provocando la desertificazione faunistica”.
“La ZRC denominata “Monte Pescaldo”, unica all’interno dell’ATC KR1 – conclude Pucci – è un’area protetta di grande valore naturalistico per la sua posizione geografica, caratterizzata da un bosco maturo, di Leccio e Quercia misto a macchia mediterranea ideale per il rifugio di diverse specie di uccelli migratori, stanziali e mammiferi che si nutrono delle bacche di Corbezzolo, Lentisco e Biancospino che il bosco produce insieme a tantissime ghiande consumate dai Cinghiali e Colombacci. La presenza del Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus), Picchio verde (Picus viridis), la nidificazione del Succiacapre (Caprimulgus europaeus) e lo svernamento di migliaia di piccoli Passeriformi ne fanno una delle aree boschive più importanti della Provincia di Crotone. Basterebbe solo una delle specie presenti per la Comunità Europea per dichiararla come IBA (Important Bird Area)”.
Bisogna intervenire per evitare che quanto paventato da Mario Pucci accada.
il Monte Pescaldo, ed il territorio circostante ricadente nell’area protetta, e’ patrimonio di tutti.
Propongo di indire subito una pertizione popolare, utilizzando anche la rete, che coinvolga tutti i cittadini della provincia di Crotone e della Calabria, oltre che dei Comuni dove ricade il territorio del Parco, in maniera tale da sensibilizzare la politica locale e regionale affinche’ si eviti di generare questo danno ambientale.
Inoltre istituirei un comitato civico che si faccia portavoce presso la Comunita’ Europea di poter dichiarare l’Area in oggetto Zona IBA.
Personalmente, e moralmente, sono al fianco di Mario in questa lotta di civita’, perche’ di questo si tratta.