Da Piacenza, città nella quale vivo, vorrei fare arrivare i miei auguri a tutti i calabresi che, come alunni o come docenti, riprenderanno a frequentare le scuole. Io sono un insegnante, sono un maestro elementare e sono impegnato nell’Associazione professionale Movimento di Cooperazione Educativa. In tutte le regioni le scuole italiane stanno riprendendo le lezioni, ma quest’anno c’è una ragione in più per ripartire e dare un senso al nostro fare scuola: aiutare la ripresa della vita nelle zone terremotate e dare aiuto all’infanzia violentata dalla natura, ma soprattutto dalle scelte degli esseri umani. A ben vedere le ragioni in più sono tante e infinite, basti pensare anche ai bambini di Aleppo ormai senza speranza. Ci apprestiamo ad iniziare un nuovo anno scolastico come al solito tra mille incertezze, legate a decisioni burocratiche e politiche e tra mille delusioni legate a scelte di politica scolastica e di mancato e prolungato rinnovo contrattuale. Ma vorrei tralasciare per un attimo questo aspetto (sia pure importante) per concentrare l’attenzione sul ruolo importante che, nonostante tutto, il nostro lavoro nella scuola può avere. Io ritengo che il lavoro degli insegnanti e degli educatori sia ancora fondamentale per la crescita dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze. L’invito che mi sento di fare a tutti gli insegnanti è quello di affrontare il nuovo anno con il sorriso che è contagioso negli allievi per trasmettere serenità, consapevoli che l’infanzia ha bisogno di noi adulti per poter crescere come persone e come cittadini.
La ripresa della scuola avrà un potere salvifico per i bambini delle zone colpite dal terremoto, come pure sarà importantissimo non lasciarli soli e metterli in relazione solidale con i “nostri” alunni. Ricordandoci tutti che altri bambini stanno morendo tra le bombe dimenticati dal “mondo civile”. Invito i giovani insegnanti a “credere” nel loro lavoro e a continuare a vivere la “visione” di una professione importante, non routinaria e di non lasciarsi vincere dalla burocrazia o dalla apparente tranquillità della consuetudine. Auguro a tutti gli alunni che possano trovare nei curricoli scolastici le condizioni per esprimere le loro potenzialità e che la “promozione” non sia solo un passo formale, ma significhi davvero crescita umana e civile. Auguro alle famiglie una proficua collaborazione con i docenti, non su questioni burocratiche, ma sugli aspetti fondanti della crescita degli alunni. A tutte le colleghe e a tutti i colleghi docenti esprimo un augurio di buon lavoro in uno spirito di collaborazione con bambini, genitori, colleghi e operatori scolastici. Sono consapevoli che, al di là delle direttive ministeriali calate dall’alto, la motivazione a lavorare con passione ci viene dai bambini e dai ragazzi che oggi più che mai hanno bisogno di sostegno. Fatto salvo il Diritto ad uno stipendio adeguato, la passione per il nostro lavoro ci può venire inoltre dal rapporto che riusciamo a costruire con le famiglie, dalle “carezze” che sappiamo dare ai nostri colleghi e da quelle che riceviamo nello spirito di una sana cooperazione, non certo da provvedimenti che servono solo per dividere gli insegnanti. L’ Associazione di cui faccio parte, il Movimento di Cooperazione Educativa, attiva da 65 anni e riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione, è impegnata a sostenere tutti i docenti con corsi di Formazione, incontri, convegni e altro per una scuola attiva e costantemente in trasformazione. Auguro quindi a tutta la comunità calabrese un buon anno scolastico.
Roberto Lovattini, maestro di Piacenza