“Il 19 ottobre 2014 moriva all’età di 88 anni Luigi Scalise, un uomo che ha scritto un pezzo di storia della comunità di Scandale con la sua vita esemplare di cittadino, lasciando un patrimonio di testimonianze di vita cristiana, di impegno civile e di cultura. Giornalista e scrittore e soprattutto poeta, ha dato un particolare contributo per la crescita umana e civile delle giovani generazioni che, nel tempo, si sono avvicinate alla sua scuola di pensiero. Fin dagli anni giovanili ha fatto parte del Movimento degli Oblati Laici fondato da don Francesco Mottola. Per molti anni presidente dell’Azione Cattolica diocesana, nel 1979 si è prestato alla politica. Eletto sindaco di Scandale ha amministrato il comune con saggezza, grande onestà e grande apertura ai problemi sociali. Questa sua biografia nasce dalla necessità di onorare la sua memoria, di non disperdere il suo patrimonio ideale e di tenere viva la sua testimonianza di vita anche per le future generazioni, mentre è auspicabile l’avvio di un processo diocesano per riconoscere le sue virtù cristiane, nella speranza di ulteriori sviluppi.” Così Iginio Carvelli presenta il suo lavoro editoriale “Gino Scalise – Ulivo rigoglioso in piena selva” edito da Calabria Letteraria di Soveria Mannelli nel giugno appena trascorso. Un libro, una biografia intrigante, già dal titolo, capace di catturare anche il più distratto dei lettori, corredato come è anche da profonde e sentite testimonianze di amici e, perché no, anche seguaci che hanno conosciuto, frequentato ed apprezzato il cammino umano e spirituale del piccolo grande uomo di Scandale. La biografia intrica, coinvolge forse, e senza forse, perché di parole belle e buone, di vita vissuta bella e buona oggi si sente una grande mancanza, immersi come siamo in un clima spesso pervaso di ostilità e di forme di povertà relazionale che alla parola e al vissuto vorrebbe togliere ogni dignità.
Non è mai facile riportare e scrivere di un amico, maestro, compagno di tanto e di tutto, così Carvelli confessa che “scavare nei ricordi personali, rileggendo carte ingiallite dal tempo, reinterpretando momenti di sofferenza e di gioia, comporta fare violenza sulle emozioni col rischio di affidare alla penna parole di circostanza e frasi fatte.” Non è facile neanche per chi scrive questa nota ricordare il poeta e l’ uomo della carità, l’uomo dell’incontro, della disponibilità; il grande e semplicissimo amico cresciuto sull’amena collina di Scandale. Questo libro, come scrive don Serafino Parisi in presentazione, “coglie i tratti distintivi di quest’uomo [Gino Scalise] della nostra terra, dal cuore grande, generoso, e dalla tenacia che sa affrontare le tempeste di vento…come l’ulivo, magari come quello piantato nel Getsemani.” È una nutrita biografia che, come in un catalogo, mette in bella mostra tutte le figure e caratteristiche, belle e meno belle, felici e meno, serene e buie di un uomo di paese la cui vita, per volontà divina, è stata proiettata alla crescita socio culturale della società post bellica ed oltre. Scalise, “il certosino di strada”, uomo di profonda fede e spiritualità, il cattolico impegnato come interprete della Dottrina sociale della Chiesa. Sempre pronto, accompagnato dalla sofferenza fisica che non l’abbandonerà fino all’ultimo giorno della sua esistenza, alla preghiera, allo studio, alla riflessione, alla meditazione, all’incontro con i giovani e anche alla politica nonostante il suo “non sono portato a schierarmi contro nessuno”. Per Scalise, sindaco alla maniera del fiorentino La Pira, scrive Carvelli, “la politica in sé è sana, sono gli uomini che la governano a renderla poco credibile perchè vi entrano non con lo spirito di servizio ma per le proprie affermazioni personali. Vi entrano col vestito di cristiani e cattolici, ma non vivono come si dovrebbe una vita cristiana.” La vita dell’amico Gino è stata tutta e sempre vissuta all’insegna dell’impegno perché, come scriveva nel 1950 in un suo inedito titolato “Impegno con Cristo”, “il mondo si muove, se noi ci moviamo. Si fa nuovo se alcuna creatura si fa nuova. La primavera comincia col primo fiore, la notte con la prima stella, il fiume con la prima goccia d’acqua, l’amore col primo sogno”. Che bello! Non poteva essere diversamente perché Gino uomo di Dio, è uomo – poeta. In tutta la sua quotidianità c’è poesia, la poesia. Una poetica mai banale, semplice ma mai semplicistica, piuttosto da tutti i suoi scritti scaturisce una poesia che vuole esprimere il forte bisogno di Dio.
Quella di Gino è tutta una poesia in cui si può cogliere l’inebriante incanto dei molteplici elementi del paesaggio e l’armonia e la bellezza delle mille voci della natura, assieme ad un’accettazione cristiana del dolore, del male e della fine che, in realtà, dentro una coinvolgente limpidezza espressiva, riesce a tradurre l’interrogativo sulla banalità della realtà quotidiana in un religioso approdo di saggezza. È tutta da meditare la straordinarietà di Gino ed è tutta da intendere come messaggio di fede e di speranza. L’uomo di oggi, spesso avulso da interessi spirituali, oppresso dallo sfrenato consumismo ed edonismo, ha bisogno di ritrovarsi, di reintegrarsi, di credere nelle proprie qualità umane; ma ha bisogno di reinserirsi in un contesto sociale dove l’uomo sia fratello dell’altro uomo. L’amico Carvelli, nel concludere, auspica che il suo lavoro editoriale sullo straordinario itinerario della “avventura meravigliosa” vissuta dal “certosino di strada”, dal piccolo grande uomo di Scandale, possa essere e rimanere uno strumento utile a chi si interroga sulla vita, su se stesso e su Dio. Gino Scalise, scrive Carvelli, “ci lascia un patrimonio di testimonianza cristiane e di culture. Un patrimonio che non va disperso ma tramandato alle nuove e future generazioni. Spetta a noi utilizzarlo e custodirlo. Se faremo questo, la memoria di questo uomo giusto che ha tanto dato alla società civile, non cadrà nell’obliò e sarà luce che non si spegne.” Per spingere, insomma, a cercare, ad attraversare tutte le strade buone con cui nutrirsi per crescere in umanità. E non solo. Tutta l’ “avventura meravigliosa” di Gino Scalise, come auspica don Serafino Parisi, “possa essere vagliata per una verifica della sua reale santità.” Il libro di Carvelli sarà presentato il prossimo 4 agosto, h 21, nella piazza San Francesco a Scandale nell’ambito del ricco programma della XIV Edizione dell’ “Estate Scandalese”.