La storia del Marrelli Hospital è emblematica e per un certo verso paradossale rispetto al contesto in cui è collocata e in cui si è svolta. Emblematica in quanto mette in luce le solite e note inefficienze di una classe politica e di una burocrazia capaci solo di rafforzare l’immobilismo del territorio, fermo ai soliti e storici problemi tra cui, per l’appunto, una sanità fatiscente e totalmente disallineata rispetto alle esigenze della gente. Paradossale perché, tenuto conto delle percentuali elevatissime di tumori presenti sul territorio e della totale incapacità delle strutture sanitarie locali di far fronte ad una tale drammatica situazione, è assurdo che si ostacoli nei modi più fantasiosi iniziative quale quella di Marrelli. Quest’ultimo infatti, a conti fatti, ha dovuto e continua a fare i salti mortali per poter concludere un progetto sanitario che si pone l’obiettivo di realizzare una struttura all’avanguardia, moderna e altamente specializzata in ambito oncologico, con l’ambizione di diventare un centro di eccellenza e offrire ai pazienti servizi di prevenzione, diagnosi e cura secondo i migliori e più elevati standard di qualità a disposizione.
E’ evidente che in un territorio come il nostro (dove la gente è ancora costretta ad affrontare viaggi della speranza verso città dotate di strutture sanitarie adeguate) i vantaggi nel veder realizzato completamente il progetto di Marrelli sarebbero innumerevoli. Allo stato attuale infatti tantissimi nostri concittadini cercano cure e speranze di guarigione fuori dai confini regionali, affrontano e sostenendo grossi sacrifici economici e rivoluzionando abitudini ed equilibri familiari, il tutto nel silenzio più assordante delle istituzioni locali. Una simil struttura permetterebbe dunque di evitare, almeno in parte, questo tipo di calvario. Per di più il Territorio godrebbe di una serie di impatti indotti anche’essi altamente positivi, in primis l’occupazione creata. E’ dunque inspiegabile come ancora vi siano problemi irrisolti relativi al Marrelli Hospital, quali ad esempio le convenzioni. Non è possibile ostacolare iniziative del genere, da cui il Territorio può solo trarre vantaggi e nient’altro. E allora, anche a nome delle strutture e delle persone che rappresento, chiedo con forza e vigore che chi di dovere, amministrazioni ed enti locali e non, facciano (banalmente) il proprio dovere, permettendo a simil iniziative e progetti di andare a compimento. Non possiamo vivere di sole carenze. Il nostro territorio, (ogni tanto) merita qualcosa di buono e sano. Ed il progetto del Marrelli Hospital è un qualcosa che è definibile tale. Speriamo quindi in un lieto fine.
Salvatore Lucà